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Xi Jinping minaccia Taiwan: "La Cina va riunificata, ma dobbiamo essere preparati allo scenario peggiore"

Il presidente cinese Xi Jinping torna a minacciare Taiwan con parole che sanno di guerra in arrivo in terra asiatica

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La Cina va riunificata e se non lo si potrà fare in maniera pacifica, ecco allora che da Pechino non verranno precluse altre opzioni. Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping aprendo il congresso del partito comunista cinese, parole che sanno di minaccia per Taiwan e tutti gli altri territori che la Cina non considera indipendenti, bensì sue province.

La minaccia della Cina a Taiwan

Aprendo il congresso del partito comunista cinese, il presidente Xi Jinping ha infatti ribadito ancora una volta il progetto della riunificazione della Cina in ogni modo possibile. La strada pacifica è quella che Pechino vorrebbe adottare, ma se non sarà possibile allora Xi non ha escluso che si potrebbe utilizzare la violenza per tornare a controllare territori come quelli di Taiwan.

“Le ruote della storia stanno girando verso la riunificazione e il ringiovanimento della grande nazione cinese. La riunificazione completa deve essere realizzata e può senza dubbio essere raggiunta“, ha detto Xi domenica, attirando quello che secondo il Guardian è stato l’applauso più forte durante un discorso durato quasi due ore. “Continueremo ad operarci per una riunificazione pacifica con la massima sincerità e il massimo sforzo, ma non prometteremo mai di rinunciare all’uso della forza e ci riserveremo la possibilità di adottare tutte le misure necessarie“, ha detto.

Xi Jinping minaccia Taiwan: "La Cina va riunificata, ma dobbiamo essere preparati allo scenario peggiore"Fonte foto: ANSA

Il presidente cinese ha quindi ribadito la posizione chiara di Pechino contro l’egemonismo, l’unilateralismo e il protezionismo “in ogni forma”. Ai presenti ha poi sottolineato che il Partito Comunista Cinese deve essere preparato per “lo scenario peggiore” e per riconoscere che ci possono essere “grandi sfide” da affrontare in futuro. Per affrontare questo scenario, ha aggiunto, “dobbiamo aderire ai grandi principi” del Pcc, tra cui ha citato il rafforzamento della leadership e l’adesione al socialismo con caratteristiche cinesi, entrambi tratti distintivi della sua leadership sul partito.

Il comunismo secondo Xi

Nel corso del suo intervento, Xi Jinping ha anche sottolineato quella che deve essere la guida per il Partito Comunista Cinese. Basandosi sul marxismo, ha detto, il comunismo cinese ha ottenuto successo e potenza.

“La nostra esperienza ci ha insegnato che, a un livello fondamentale, dobbiamo il successo del nostro partito e del socialismo con caratteristiche cinesi al fatto che il marxismo funziona” ha detto, sottolineando che il marxismo è “la fondamentale guida ideologica” su cui si fondano la Cina e il Partito Comunista Cinese.

Xi non cita l’Ucraina e Putin

In tutto il suo discorso di apertura del XX Congresso nazionale del Pcc, durato circa 100 minuti, il presidente Xi Jinping non ha mai menzionato, nemmeno indirettamente, la guerra in Ucraina e la sua amicizia “senza limiti” con il presidente Vladimir Putin oppure la turbolenta scena internazionale. Nessuna menzione, inoltre, dei Paesi che “la pensano allo stesso modo”, come però fatto in passato per sottolineare i rapporti internazionali vantati da Pechino, in risposta alle accuse di isolamento.

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