Willy ucciso a Colleferro, la famiglia chiede giustizia
Per mezzo dell'avvocato, parla la famiglia del ragazzo ucciso a botte a Colleferro. Mercoledì l'autopsia
La famiglia di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo picchiato a morte due notti fa a Colleferro chiede “giustizia”. Lo fa sapere, riporta l’Ansa, Domenico Marzi legale dei parenti appena uscito dalla loro abitazione di Paliano, in provincia di Frosinone.
Willy ucciso a Colleferro, le parole dell’avvocato
“La famiglia chiede che ci sia una sentenza giusta nei confronti di chi è responsabile di un’azione così violenta” ha spiegato l’avvocato.
Dall’abitazione dove viveva Willy c’è un andirivieni continuo di amici e parenti per portare conforto ai genitori e alla sorella del 21enne.
“È una morte attribuibile alla condotta scellerata di quattro persone che non hanno il senso della morale e della condotta civile – ha sottolineato l’avvocato per conto della famiglia di Willy – È un’azione imprevedibile e la società civile non dovrebbe vivere esperienze di questo genere”.
Willy ucciso a Colleferro, mercoledì l’autopsia
Sul versante dell’inchiesta domani verranno svolti gli interrogatori di convalida dell’arresto per i quattro indagati dalla procura di Velletri Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia da ieri detenuti nel carcere di Rebibbia, con l’accusa concorso in omicidio preterintenzionale.
Per mercoledì invece è fissata l’autopsia sul corpo di Willy. L’atto istruttorio verrà effettuato presso l’istituto di medica legale del policlinico di Tor Vergata.
Willy ucciso a Colleferro, la testimonianza dell’amico
In giornata ha parlato Alessandro un amico della vittima, appena arrivato sul luogo del pestaggio letale per il 21enne: “Non si può morire a 21 anni così. Li conoscevano tutti qui quei due fratelli. Da due anni litigano e picchiano con le stesse modalità, sono stati autori di altri pestaggi”.
“Con uno di loro ho litigato pochi mesi fa perché dava fastidio a un mio amico – è la sua testimonianza – La rabbia è che non è la prima volta che fanno così. Si poteva evitare”.
Sui profili social dei due fratelli arrestati si sono accumulati insulti e delle minacce, in molti incitano al linciaggio. “Vi auguro che il Signore ricambi la vostra esistenza con la stessa cattiveria e violenza”, “Che lo spirito di quel ragazzo vi perseguiti” e ancora “inutile accanirsi contro essere spregevoli come voi”, sono solo alcuni dei commenti.