Willy, ucciso a Colleferro: l'appello del fratello dei due pugili
Parla il fratello dei due appassionati di MMA finiti in carcere per la morte di Willy, il giovane ucciso a Colleferro in una rissa
Alessandro Bianchi, fratello di Gabriele Bianchi e Marco Bianchi, arrestati in seguito all’omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte a Colleferro, ha rilasciato alcune dichiarazioni sui quotidiani. Al Messaggero ha dichiarato: “Non dico che i miei fratelli siano santi, hanno fatto stupidaggini, scazzottate. Hanno una loro comitiva ma non sono i ‘capi bulli‘ di nessuno“.
“Non potrei mai pensare che abbiano ucciso e infierito su un ragazzetto come Willy, che lo abbiano addirittura colpito quando lui era a terra, tutti contro uno. Io so che non può essere così e sono convinto e confido che venga dimostrato, che il colpo mortale, forse un calcio alla bocca, non l’hanno sferrato loro“, ha dichiarato il fratello dei due atleti di MMA arrestati per la morte di Willy.
“Una cosa, però, voglio che sia chiara. Se Gabriele e Marco hanno sbagliato, devono pagare fino in fondo“, ha sottolineato Alessandro Bianchi intervistato dal Messaggero. “Noi tutti in casa siamo avviliti, addolorati per quel che è successo. Non pensiamo ad altro che a quel ragazzo e alla sua famiglia”.
“Willy poteva essere un altro fratello più piccolo o il cuoco del mio locale. Se servisse a qualcosa per tornare indietro o solo per lenire la sofferenza di qualcuno, io andrei adesso stesso a farmi linciare davanti la loro casa. Darei la mia vita per quella di Willy. Deve essere fatta giustizia per questo ragazzo, la verità dovrà essere stabilita“, ha aggiunto.
Ricostruendo la sera in cui Willy è stato ucciso, ha raccontato: “Gabriele e Marco avevano cenato nel mio locale con le loro compagne. Poi hanno ricevuto una telefonata dai loro amici, non ho capito se quando erano ancora al locale o dopo che erano già partiti per Colleferro. Credo che abbiano invocato il loro aiuto perché qualcuno li stava picchiando. E i miei fratelli sono corsi”.