Wagner, Prigozhin andrà in Bielorussa: l'inchiesta penale contro di lui sarà sospesa, i termini dell'accordo
Archiviato il procedimento penale contro Yevgeny Prigozhin per rivolta armata. Lo ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov
L’inchiesta penale contro Yevgeny Prigozhin sarà sospesa e il capo della Wagner andrà in Bielorussia. Questi i termini dell’accordo siglato grazie alla mediazione del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko.
Accordo con il Cremlino
Come ha confermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, è stato archiviato il procedimento penale contro Yevgeny Prigozhin per rivolta armata.
Peskov ha poi aggiunto che il capo della Wagner, che nelle scorse ore ha interrotto l’avanzata delle sue truppe su Mosca, “partirà per la Bielorussia”. Peskov, riporta l’agenzia Tass, ha sottolineato il fatto che le autorità russe non perseguiranno i miliziani della Wagner che hanno preso parte alla ribellione, “dati i loro meriti in prima linea”.
Ipotesi rimpasto alla difesa
Dmitry Peskov ha espressi dubbi sul fatto che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente bielorusso Alexander Lukashenko abbiano discusso di rimpasti al Ministero della Difesa russo.
Come riferisce l’Agi, i giornalisti hanno chiesto a Peskov se Putin e Lukashenko avessero discusso di rimpasti di personale durante i loro negoziati. “Queste questioni sono esclusivamente prerogativa e regno del comandante supremo in capo, in linea con la costituzione. Per questo motivo è improbabile che questi argomenti siano stati discussi”.
Evgenij Prigozhin avrebbe accettato la proposta di Alexandr Lukashenko di fermare l’avanzata dei mercenari della Wagner verso Mosca e allentare così la tensione nel Paese.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ringraziato Lukashenko per la mediazione
Putin aveva informato Lukashenko della situazione di grave tensione nella Federazione russa a seguito della rivolta del capo della milizia privata Wagner contro i vertici militari di Mosca in un colloquio telefonico svoltosi nel pomeriggio sabato 24 giugno.
Tajani contro il presidente bielorusso
Il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, si è espresso così nei confronti del leader bielorusso che ha mediato tra Prigozhin e il Cremlino. “Non conosco Aleksandr Lukashenko, ho conosciuto gli oppositori. È un dittatore anche lui, c’è molto malumore nel suo paese, si è schierato apertamente a favore della Russia, ha armi nucleari tattiche nel suo territorio, questo deve preoccupare, ma mi auguro che nessuno arrivi a spingere quel bottone”.
“Bisogna essere sempre prudenti usando il linguaggio della diplomazia” ha affermato il vicepremier e Ministro degli esteri Tajani a “Speciale Quarta Repubblica”, condotto da Nicola Porro in onda su Retequattro, secondo quanto riportato dall’Italpress.