Viviana Parisi avrebbe tentato il suicidio. La famiglia smentisce
Viviana Parisi, gli inquirenti hanno una pista da seguire: la ricostruzione e la questione del presunto suicidio tentato a giugno
Proseguono le indagini per fare luce sullo spinoso caso che ha visto coinvolti Viviana Parisi e il figlio Gioele. La vicenda potrebbe trovare presto un punto di svolta. Come riporta Il Corriere della Sera gli inquirenti hanno trovato una pista “chiara” da seguire. Inoltre è emerso che la deejay avrebbe tentato il suicidio a fine giugno scorso. Una ipotesi però smentita dai legali della famiglia.
“Il 3 agosto la donna voleva riprovarci, questa volta portandosi dietro il piccolo Gioele”, scrive il quotidiano di Via Solferino. Al marito Daniele Mondello aveva detto che si sarebbe diretta a Milazzo per acquistare delle calzature al bambino.
“Voleva invece raggiungere un viadotto dell’autostrada Messina-Palermo, il più lontano possibile, per buttarsi giù insieme al figlio di quattro anni”. Questa l’ipotesi avanzata dal Corriere secondo cui la scelta della donna di lasciare a casa il telefono “è stata una mossa studiata per evitare di essere localizzata”. L’incidente autostradale in galleria poi le avrebbe fatto cambiare i piani.
Dj morta, la rivelazione della cognata
“I primi giorni dello scorso mese di giugno Viviana ha chiamato Daniele dicendo che si sentiva male perché aveva appena ingerito 5-6 pillole. Suo marito l’ha subito accompagnata al Policlinico di Messina dove le è stata fatta una flebo. La volevano ricoverare ma poi lei ha firmato per essere dimessa” ha detto Mariella Mondello, sorella di Daniele e cognata di Viviana Parisi.
“Non sappiamo – ha concluso – se è stato un tentativo di suicidio“.
Dj morta, i legali smentiscono il tentato suicidio
“Non c’è stato alcun tentativo di suicidio” da parte di Viviana Parisi il 28 giugno scorso, quando è stata portata al Policlinico di Messina, ma soltanto “il dubbio” della donna di “avere assunto un quantitativo leggermente maggiore del farmaco prescrittole”. Lo affermano i legali della famiglia Mondello, gli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello, in un nota congiunta.
“Al di là di dubbi ed osservazioni, vogliamo denunciare l’amarezza per le pesanti indiscrezioni che stanno emergendo circa la vita privata e lo stato di salute di Viviana, che purtroppo non può più difendersi”. Lo affermano gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza, legali della famiglia di Viviana Parisi.
“La donna stava sicuramente vivendo un periodo di reale affaticamento ma non è emerso allo stato alcun elemento, neanche indiretto o latente, che possa far presupporre l’intenzione della stessa di uccidere suo figlio”, aggiungono i due penalisti. Sottolineando come l’ipotesi dell’omicidio-suicidio sia una “forzatura”, una “comoda via di uscita”.
Dj morta, soffriva di paranoia e crisi mistiche
Viviana nell’ultimo periodo soffriva di paranoia e di crisi mistiche. A provarlo documenti medici dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto risalenti al 17 marzo scorso. Ora emerge che un secondo certificato, anche questo attestante problemi mentali, era stato redatto dalla medesima struttura ospedaliera a fine giugno, in coincidenza del suo tentativo di suicidio.
“La donna teneva quei documenti nel cruscotto della sua Opel Corsa, e ora la Procura sta cercando di capire il perché”, rende noto Il Corriere. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, in stato confusionale, la donna, temendo di essere seguita, la mattina del 3 agosto dopo l’incidente si sarebbe data alla fuga, portando con sé Gioele. A quel punto, secondo gli inquirenti, la donna avrebbe ucciso il figlio — forse strangolandolo (sulla questione si attende l’autopsia) — poi lo avrebbe depositato in un fosso e avrebbe celato il corpo con pietre e sterpaglia.
Disperata, ma comunque decisa ad ammazzarsi, Viviana avrebbe quindi cercato un burrone o una zona simile per uccidersi. Avrebbe percorso qualche centinaio di metri finché avrebbe visto il traliccio dell’Enel. Una volta scalato il traliccio, si sarebbe infine buttata, morendo sul colpo. Questo è quel che pensano gli inquirenti che continuano a lavorare al caso.
Le indagini della Procura sono indirizzate anche a comprendere il perché Viviana, nonostante il suo stato di salute mentale precario, avesse così “tanta libertà” nel gestire la sua vita e quella di Gioele. Gli inquirenti nei prossimi giorni sentiranno pure i servizi sociali.
Dj morta, il sindaco di Messina: “Basta polemiche”
“Oggi in religioso silenzio per Viviana e Giole”. Lo scrive su Facebook il sindaco di Messina Cateno De Luca sul giallo di Caronia. “A quanto pare – aggiunge – si stanno spegnendo le residue speranze sulla sorte toccata al piccolo Gioele. Ed allora il nostro cuore si riempie di dolore e di angoscia. Troppi gli interrogativi senza risposta in questa tragica vicenda per poterla accettare con cristiana rassegnazione, ma – osserva De Luca – non è certo il momento delle polemiche. Una cosa però è certa: da quanto è accaduto tutte le istituzioni devono imparare quanto sia importante l’attenzione ad ogni forma di disagio, specie in un momento così difficile caratterizzato da ulteriori incertezze e nuove fragilità generate dal surreale lockdown da coronavirus”.
“Oggi più di ieri – conclude De Luca – le istituzioni devono avere la capacità di rappresentare un solido punto di riferimento per arginare l’eccessiva fluidità sociale che mina i tradizionali valori ed i capisaldi individuali si ciascuno di noi. Porgo le mie condoglianze a tutti i familiari di Viviana Parisi e Gioele Mondello”.