Virus sinciziale, neonato muore in ospedale: scatta l'indagine

Dramma a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, dove un neonato di 5 mesi è morto in ospedale a causa del virus sinciziale. Insieme alla pandemia di Covid, infatti, in Italia sta avanzando anche un altra epidemia parallela che consiste in una malattia respiratoria che colpisce i bambini in tenera età. Ne dà notizia l’Ansa.

Neonato morto in Campania per virus sinciziale: la ricostruzione

A ricostruire l’accaduto ci ha pensato la Direzione Sanitaria dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia (Napoli), dove il piccolo è stato ricoverato nel reparto Pediatria.

Tutto è iniziato quando Giuseppe, questo il nome del bambino di 5 mesi, “è giunto il 6 novembre scorso con una grave dispnea e gravi problemi respiratori”. Questi i sintomi del virus sinciziale che “ha avuto una evoluzione rapida negativa e si stava preparando il suo trasferimento all’ospedale Santobono, con un’anestesista come accompagnatore”.

In seguito, il piccolo “è stato intubato, ma non ha retto alla manovra di intubazione. È morto subito dopo”. L’intero reparto Pediatra dell’ospedale è sotto choc.

Scatta l’indagine per il neonato morto: cartella clinica sequestrata

Dopo la morte del bambino di 5 mesi, come ha dichiarato la Direzione sanitaria dell’ospedale, è scattata l’indagine: “La cartella clinica è stata sequestrata e anche il corpicino del bimbo sarà sottoposto domani mattina ad autopsia, per dare seguito a un’indagine aperta su quanto accaduto”.

Il reparto è considerato un “fiore all’occhiello” dell’Asl Napoli 3 Sud. Sul caso indagano i carabinieri.

L’epidemia di virus sinciziale in Italia: la situazione

Mentre in tutto il territorio italiano aumentano i contagi da coronavirus, l’intero Paese sta affrontando anche l’epidemia di virus respiratorio sinciziale. Da giorni, infatti, l’ospedale San Leonardo si trova ad accogliere bambini molto piccoli affetti dal Vrs. Tutti i bambini hanno da 1 a 30 giorni,

Al momento, per il virus sinciziale non esistono cure ma solo terapie di supporto.

Fonte foto: ANSA