Veneto, centri tampone "chiusi" ai no vax: "Test riservati a chi ha sintomi e i loro contatti"
La decisione di destinare i Covid Point ai tamponi per i pazienti sintomatici e i loro contatti è legata alla carenza di personale sanitario
Arrivano le prime conseguenze della carenza di sanitari denunciata dai sindacati di categoria ma anche dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia. E sono destinate a far discutere. Le Usl, come riporta il ‘Corriere della Sera’, hanno disposto la riduzione dei tamponi a pagamento ai no vax, allo scopo di recuperare personale per il proseguimento della campagna vaccinale.
Campagna vaccinale anti Covid: il diktat di Figliuolo alle Regioni
La scelta è in linea con l’ultimo diktat lanciato dal commissario per l’emergenza Figliuolo, che ha imposto alle Regioni “di cogliere tutte le opportunità derivanti dall’impiego massivo delle risorse effettivamente impiegabili per il proseguimento della campagna vaccinale“.
Tamponi in Veneto: la decisione
L’Usl Euganea ha deciso di riservare i Covid Point distribuiti nell’intera provincia alle categorie che ne abbiano diritto gratuitamente, cioè i soggetti sintomatici e i loro contatti stretti. Dopo aver soddisfatto le prenotazioni già prese, scatterà lo stop per le prenotazioni dei test a pagamento.
L’Usl Euganea ha motivato il provvedimento nell’ottica “di ottimizzare ed estendere le risorse dedicate alla vaccinazione anti Covid”.
Dal 30 novembre non è possibile sottoporsi al test a pagamento all’ex Giustinian a Venezia, nei Drive through di Mestre, Dolo, Noale e nell’hub Aspo di Chioggia, riservati allo screening per i sintomatici e i loro contatti, segnalati dai medici.
Anche l’Usl Scaligera ha deciso di riservare i punti tampone “ai cittadini che ne hanno diritto gratuitamente”.
L’azienda sanitaria ha precisato che “i test gratuiti verranno effettuati, su prenotazione, alle persone inviate dal Servizio di Igiene e Sanità pubblica, dal medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta, dalle scuole o all’interno dei programmi di screening”, oltre che “a pazienti, visitatori, familiari dei reparti di degenza, Pronto Soccorso e ambulatori, secondo specifici protocolli aziendali”.
L’Usl ha inoltre specificato che “sono garantiti i tamponi a pagamento agli utenti che li hanno prenotati entro il primo dicembre”.
Sulla stessa linea è l’Usl Berica, il cui dg Giusi Bonavina ha anticipato in alcune dichiarazioni riportate dal ‘Corriere della Sera’: “Smaltiremo tutte le prenotazioni per i tamponi a pagamento fissate fino al 15 dicembre, poi decideremo il da farsi, ma l’indicazione è di impegnare il maggior numero possibile di medici e infermieri nella campagna vaccinale. I Covid point saranno riservati ai pazienti che hanno diritto al test gratuitamente, se poi avanzeranno disponibilità potranno essere accolti anche i no vax“.