Vaccino italiano Reithera, Burioni: "Somministrarlo è un rischio"
Il vaccino di Reithera sarà sperimentato alla Asl Bat su 40 volontari, ma per Burioni è una notizia da prendere con cautela
Il vaccino Reithera, giunto alla conclusione della fase 1 della sperimentazione, si appresta ad attraversare le fasi successive. Come riporta La Repubblica, la Asl Barletta-Andria-Trani entrerà a far parte dei centri italiani dove saranno condotte nuove sperimentazioni. A partecipare ai test saranno 40 volontari.
Alessandro Delle Donne, direttore generale della Asl Barletta-Andria-Trani, ha fatto sapere: “Siamo molto contenti di essere stati selezionati tra i centri che potranno fare sperimentazione. L’attenzione nei confronti della ricerca è massima e ci siamo subito detti disponibili”.
“La sperimentazione coinvolgerà attivamente più aree aziendali e più servizi – ha precisato Delle Donne – con il coordinamento delle malattie infettive. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta tutto il personale impegnato nelle attività di assistenza che anche in questa occasione sta mostrando abnegazione e la massima serietà professionale”.
Vaccino Reithera, Burioni: “Somministrare vaccino sperimentale è un rischio”
Con meno entusiasmo è però intervenuto su Twitter il virologo Roberto Burioni, che commentando la notizia ha espresso qualche perplessità: “Sottoporre pazienti alla somministrazione di un vaccino sperimentale è un rischio. Che può essere accettabile solo se la ReiThera ci spiega come ha intenzione di condurre la fase 3, per dimostrare sicurezza ed efficacia di questo vaccino. Cosa che non è stata ancora fatta”.
Cosa sappiamo del vaccino Reithera
Lo Stato italiano ha deciso di partecipare con un finanziamento, industriale e di ricerca, di 81 milioni di euro, entrando nel capitale della società con una quota del 30%.
In base ai risultati della fase 1 di sperimentazione, il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito ha spiegato che il vaccino ReiThera “ha dimostrato di essere sicuro, di avere capacità di indurre risposta immunitaria degli adulti e la risposta è simile a quella di altri vaccini con due dosi. Il 92,5% dei vaccinati ha avuto livello di anticorpi rilevabili e con una singola dose abbiamo risultati in linea con Moderna e Pfizer”.