Vaccino AstraZeneca, "a rischio rinnovo del contratto con l'Ue"

Non è detto che l’Ue rinnoverà il contratto con AstraZeneca, che scade il prossimo 30 giugno, per la fornitura di vaccini. A far titubare l’Unione europea sono i ritardi di consegna accumulati dall’azienda in questi mesi. I dubbi riguardanti la trattativa li ha espressi pubblicamente il commissario per il mercato interno Thierry Breton in un’intervista su BFMTV.

“La mia priorità come gestore dei vaccini è che coloro con cui stipuliamo un contratto consegnino in tempo. Abbiamo ordinato 120 milioni di dosi per il primo trimestre e 180 milioni per il secondo. AstraZeneca ne ha consegnati prima 30 milioni e poi 70 milioni”, ha ricordato il commissario.

“Niente è definitivo, continueremo a discutere”, ha concluso Breton, suggerendo che il contratto in scadenza potrebbe non essere rinnovato.

Vaccini, riaperture e coprifuoco: il legame e i rischi

Il 26 aprile, in Italia, ci saranno delle importanti riaperture con il ripristino della zona gialla.

La questione è oggetto di dibattito, sia tra politici, sia tra esperti sanitari. C’è chi sostiene che sia troppo presto per allentare le misure e chi invece è convinto che sia il momento giusto per dare respiro a ristoratori e ad altre attività penalizzate dalla pandemia.

Riaperture sì ma niente cancellazione del coprifuoco che dovrebbe rimanere fissato alle 22.00 anche tutto il mese di maggio. La Lega, attraverso il suo leader Matteo Salvini, ha reso noto che si batterà per levare la misura.

Nel frattempo il commissario straordinario Figliuolo continua a lavorare senza sosta alla campagna vaccinale in quanto la questione relativa alle riaperture si lega inscindibilmente al ritmo con cui si effettuano le inoculazioni: più vaccini vengono somministrati, prima si mettono in salvo i pazienti fragili e gli anziani a rischio. E prima si può riaprire: la partita contro il Covid continua a giocarsi su questo instabile equilibrio.

Fonte foto: ANSA