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Vaccino AstraZeneca: pro e contro, i chiarimenti di Ippolito

Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, spiega vantaggi e svantaggi del vaccino AstraZeneca: "Non c'è tempo per aspettare quello ideale"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nelle scorse ore è giunta la notizia che, con anticipo, sono giunte in Italia le prime 249.600 dosi del vaccino AstraZeneca, approvato a fine gennaio dall’Ema e dall’Aifa, La distribuzione comincerà già nei prossimi giorni nelle varie Regioni. Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani nonché componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha spiegato dettagliatamente pro e contro del nuovo siero, invitando tutti coloro a cui è destinato ad accettarlo “senza remore”.

“Tutti i vaccini oggi disponibili in Italia sono efficaci e sicuri. Non c’è tempo per aspettare quello ideale. Il virus corre e bisogna proteggersi. La scienza ha fatto un miracolo”, afferma Ippolito che passa poi al capitolo efficacia. Il siero di AstraZeneca, secondo gli studi, è efficace al 60% contro il 90-95% dei vaccini prodotti da Moderna e Pfizer-Biontech.

“In questa fase dell’epidemia – dichiara Ippolito – credo che vadano accettati senza remore tutti i vaccini che dimostrino una efficacia relativamente buona e per relativamente buona si intende almeno il 60%-70%. È un principio a maggior ragione valido se si accompagna a un profilo di sicurezza adeguato, vale a dire l’assenza di effetti indesiderati gravi“.

Ippolito si augura che non ci sia un atteggiamento ostile verso il vaccino AstraZeneca in quanto “non è possibile aspettare il vaccino ideale. Il virus va braccato da vicino e battuto sul tempo. La scelta di riservare i vaccini con un livello di efficacia maggiore alle persone con un’età più elevata e che hanno maggiori rischi a causa di patologie concomitanti è la strategia migliore per proteggere al meglio coloro che corrono più da vicino il pericolo di malattia grave e morte. Per coloro che sono meno a rischio vanno bene anche gli altri vaccini disponibili”.

Insomma, il direttore scientifico dello Spallanzani spiega che in questo momento bisogna fare di necessità virtù e al contempo “continuare gli studi di valutazione anche degli altri 64 vaccini in fase clinica per decidere come e quando usare le diverse tecnologie. L’importante ora è fare andare avanti la ricerca che è stata in grado di dare risposte concrete ed in tempi brevi. Un vero miracolo della scienza”.

Più sale l’età e più il sistema immunitario fatica. Trattasi del fenomeno denominato “immunosenescenza”, vale a dire, spiega sempre Ippolito, “il declino dell’immunità con l’età. Questo determina modificazioni sia quantitative che qualitative della risposta immunitaria che può riflettersi sull’efficacia”.

Potrebbe quindi verificarsi tra alcune persone anziane una scarsa risposta immunitaria anche dopo la vaccinazione? “È probabile che i vaccini siano un po’ meno efficaci nelle persone anziane. Ma non conosciamo il reale impatto. Non tutti gli studi sui vaccini contro il Sars-Cov-2 hanno incluso un numero adeguato di senior. È un altro motivo per continuare le ricerche sugli anziani. Al momento i dati dei diversi studi inducono all’ottimismo sia per i livelli di livelli di efficacia sia per gli effetti indesiderati”, conclude Ippolito.

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