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Vaccini "si fanno senza laurea", medici contro Zaia: dura replica

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha detto che "non ci vuole una laurea per fare un'iniezione": secca replica dell'Ordine dei medici

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’Ordine dei medici del Veneto si è scagliato contro il governatore Luca Zaia per via di alcune sue dichiarazioni durante l’ultima conferenza stampa. Il presidente della Regione aveva dichiarato che “non serve una laurea per fare iniezioni”, così gli ordini locali hanno deciso di replicare con una nota di sarcasmo: “In fondo è assolutamente vero, nonne mamme e zie ci hanno tutti punturato da bambini”. A ricostruire l’intera vicenda è Il Fatto Quotidiano.

Cosa ha detto Zaia sui vaccini

Durante l’ultima conferenza stampa sul coronavirus prima di Pasqua, il governatore del Veneto Luca Zaia aveva detto: “Stiamo dicendo da mesi che per fare iniezioni non serve una laurea. L’iniezione è un fatto meccanico, non dico che quando avremo i vaccini bisognerà andare dalla vicina a fare la puntura, ma quasi”.

La replica dell’Ordine dei medici del Veneto a Luca Zaia

“In fondo è assolutamente vero, nonne mamme e zie ci hanno tutti punturato da bambini… E ci saranno badanti autentiche spadaccine a maneggiare le siringhe… e cosa dire dei tatuatori e degli agopuntori che lavorano con gli aghi per professione?” Questa la replica ironica, in una lettera aperta, dei sette Ordini dei medici del Veneto.

“La puntura in realtà – hanno poi spiegato i medici – è solo la parte temporale minimale di tutto il processo che si articola in cinque fasi”.

In particolare, hanno aggiunto, si inizia con “l’anamnesi o storia clinica del paziente, competenza esclusivamente medica”. Si prosegue con “l’acquisizione del consenso informato sul foglio prevaccinazione, anch’essa di esclusiva competenza medica, dopo adeguato colloquio”” La terza fase è quella di preparazione e inoculazione “a carico di infermiere o medico”. Quarta fase, “osservazione del paziente per possibili eventi avversi per idiosincrasie, allergie, reazioni anomale, con eventuale ed adeguato intervento rianimatorio in casi estremi”. Alla fine, la “registrazione e consegna del certificato firmato da operatore sanitario abilitato”.

“Allo stato, quello che manca per mettere in sicurezza la popolazione sono i vaccini ed una adeguata ed efficiente organizzazione, non certo i vaccinatori”, hanno concluso i medici.

Anche Filippo Anelli contro Zaia: le sue parole

Una replica a Luca Zaia è arrivata anche da Filippo Anelli, il presidente di Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri: “No alla banalizzazione delle competenze – ha detto -. Infermieri, farmacisti, medici studiano anni per acquisirle, in maniera specifica e mirata per le professioni che andranno a esercitare”.

“Forse non servirà una laurea per fare un’iniezione. Ma serve una laurea, a volte anche una specializzazione, per salvare, con cognizione di causa, una vita”, ha aggiunto Anelli.

A Zaia, a chi la pensa come lui, pur comprendendo e condividendo la buona intenzione di dare impulso alla campagna, vorrei ricordare che non avremo, per fortuna, bisogno di rivolgerci alla vicina – ha concluso Anelli – non sono i professionisti a scarseggiare, ma semmai le dosi di vaccino”.

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