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Stragi nelle scuole, il profilo del killer di massa adolescente negli Stati Uniti: chi è e perché uccide

L'identikit dell'omicida di massa adolescente americano: cosa è scattato nella mente del killer della scuola elementare di Uvalde in Texas

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Ormai sembra che gli Stati Uniti d’America siano diventati, negli ultimi decenni, una sorta di terra di nessuno. Una sorta di strano ritorno alle origini della selvaggia frontiera dell’Ottocento dove non esistevano né leggi morali, né norme giuridiche. Infatti, periodicamente, quasi ciclicamente, viene compiuta una strage, efferata e terrificante, da parte di uno o due criminali, che entrano in un luogo affollato e seminano morte e terrore. Senza apparente motivo.

Tutto questo mentre, mutuando il titolo di un famoso film, “le stelle (in questo caso quelle della bandiera statunitense) stanno a guardare”. Sulla terra, invece si allineano, in freddi sacchi di iuta prima e in aride bare dopo, i corpi straziati di vittime innocenti che, come si suol dire con uno stanco stereotipo, hanno avuto soltanto la sventura di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Strage alla scuola elementare di Uvalde in TexasFonte foto: Jordan Vonderhaar/Getty Images

 

Texas, Robb Elementary School di Uvalde. Stavolta, allineati nella rigidità della morte ci sono addirittura ben 19 corpicini di bambini, dall’età media di 7/8 anni, insieme alle loro 2 insegnanti. Sono vittime assurde di uno dei fenomeni criminosi maggiormente diffusi negli USA negli ultimi decenni: le stragi. In questo caso, un’autentica strage degli innocenti.

Negli Stati Uniti le armi vengono vendute ad ogni angolo di strada

Come si diceva, gli Stati Uniti vantano il ben triste e lugubre primato di nazione con il maggior numero di stragi. Basti pensare che, soltanto dall’inizio del 2022 (quindi, in meno di cinque mesi) si sono verificati circa 200 episodi criminosi di tal genere, sia pure, fortunatamente, senza raggiungere le dimensioni parossistiche dell’ultima.

Le statistiche al riguardo sono letteralmente sconvolgenti ed agghiaccianti. Naturalmente, i criminali autori di questi feroci eccidi sono dei soggetti con disturbi psichiatrici più o meno conclamati. Tuttavia, una legge fondamentale del crimine insegna che ogni delitto trova il suo rinforzo psichico e motivazionale in qualche fattore. Negli USA, il fattore di rinforzo è una normativa estremamente permissiva e tollerante, che consente con una disinvoltura criminale a chiunque di procurarsi un’arma. In alcuni Stati, come nel Texas (teatro del recentissimo eccidio), è più facile acquistare un’arma (anche micidiale) che un souvenir! Al di là di questo paradosso, valgono ancora delle leggi che risalgono a prima dell’indipendenza del 1776, le quali consentono a tutti di girare armati.

Ogni candidato alla Presidenza, durante la sua campagna elettorale, promette, a parole, di porre fine a questa obbrobriosa indecenza. Nei fatti, dopo essere stato eletto, si astiene da ogni iniziativa seria al riguardo, dal momento che le lobby dei produttori di armi sono fra le principali finanziatrici di ogni campagna elettorale. Negli USA nessuno si sognerebbe di essere eletto senza il supporto economico potentissimo dei fabbricanti d’armi, i quali, dopo l’elezione, reclamano protezione e supporto. Conseguentemente nessun Presidente agisce per porre un argine a questa deriva criminale. Sarebbe come chiedere ad un tacchino di organizzare la Festa del Ringraziamento.

Protesta contro le armi negli Stati UnitiFonte foto: Chip Somodevilla/Getty Images

Chi è l’assassino che compie le stragi negli Stati Uniti

Prima di procedere ad una disamina di questi particolari ed efferati criminali, è opportuno precisare che, per convenzione scientifica mondiale, esulano dal novero di queste stragi coloro i quali o le quali uccidono per terrorismo (come, ad esempio, i famigerati kamikaze). Il motivo di questa esclusione risiede nel fatto che i terroristi che compiono stragi agiscono spinti da motivazioni ideologiche aberranti, ma che, tuttavia, esistono in concreto e sono tangibili, per quanto abiette e lontane da ogni logica (come la fantomatica e surreale creazione del “califfato dell’ISIS”). Al contrario, questa tipologia peculiare di stragisti di cui ci stiamo occupando non è  mossa da motivazioni o pseudo tali di tipo esteriore e concreto (quindi verificabili), ma da una serie di scansioni psichiche di tipo interiore e patologico che sfuggono ad ogni verifica.

Effettuata tale precisazione, come detto in altra occasione, questi stragisti vengono etichettati come classic mass murderer (omicidi di massa classici). Sono soggetti profondamente disturbati, spesso con un vissuto estremamente difficile che acuisce il loro potenziale criminogeno. Scatenano tutta la loro rabbia repressa e la loro furia omicidiaria, opportunamente organizzata, nella strage che vanno a compiere contro una realtà che per loro è soltanto un bersaglio, una sorta di capro espiatorio, la quale deve essere distrutta ed annientata con i suoi occupanti, perché “colpevole”, nella loro ottica alterata di tipo patologico, di qualche terribile misfatto (di solito scuole,università, cliniche pro o contro l’aborto, studi professionali, fabbriche, addirittura chiese che magari diffondono un credo “scomodo”).

Se questo è l’insieme criminale degli stragisti classici, esiste anche una sorta di sottoinsieme che è quello dei “classic mass murderer adolescenti. Questi ultimi, pur condividendo la magna pars della criminodinamica e della criminogenesi degli adulti, se ne discosta vistosamente e profondamente, in alcuni ambiti. Il più eclatante è che gli adulti, generalmente, al termine dell’eccidio, si suicidano; gli adolescenti non lo fanno. Si vedrà in seguito la motivazione di tale enorme differenza.

Il profilo socio-psico-criminologico del l’omicida di massa di tipo adolescente

Anche gli stragisti adolescenti hanno i loro nemici/bersagli reali o immaginari (considerati tali dalla loro psicopatologia che li pervade). Contro questi bersagli, che, nella loro fantasia malata, diventano dei capri espiatori, anche essi – come gli adulti – trascorrono ore ed ore, giorni ed a volte settimane per organizzare e predisporre nei dettagli nonché minuziosamente l’attacco, senza lasciare nulla al caso.

Foto aerea della scuola di Uvalde in TexasFonte foto: CHANDAN KHANNA/AFP via Getty Images

Tecnicamente si parla di “ruminazione mentale”. Avvertono sempre di più, a livello interiore, una sorta di infernale magma ingravescente,  la cui pressione diventa incontenibile ed insostenibile nel tempo, per la loro struttura psichica alterata e patologica.  Poi, a causa di quello che viene definito fattore di stress o evento scatenante, si verifica quello che tecnicamente è etichettato come acting out (passaggio all’azione). Conseguentemente, proprio come un’esplosione vulcanica, questi soggetti passano all’azione riversando la loro cieca violenza distruttiva, la loro rabbia incontrollabile sull’oggetto del loro odio, trasformandosi in micidiali sterminatori.

E’, quindi, opportuno presentare le caratteristiche fondamentali e basilari della loro struttura personologica deviata e morbosa. Di seguito le principali:

  • età fra i 12 ed i 17 anni;
  • personalità con abnorme carica distruttiva incontrollabile;
  • assenza dei processi di razionalizzazione;
  • bassa soglia di tolleranza allo stress ed alle frustrazioni;
  • all’apparenza timidi e sottomessi, chiusi ed introversi, spesso solitari;
  • abnorme e patologico desiderio di affermazione;
  • intrisi di cultura violenta;
  • attrazione patologica verso le armi;
  • componente “ludica” delle loro azioni;
  • assenza di rimorso e di depressione post delictum motivo per il quale, a differenza degli adulti, non si suicidano dopo la strage.

 La psicocriminodinamica degli stragisti adolescenti

Sullo sfondo la totale assenza di una coscienza sociale e morale, per cui non percepiscono a pieno il disvalore delle loro azioni criminali. Conseguentemente, in mancanza di consapevolizzazione, non esiste la percezione dell’estrema gravità del gesto criminoso commesso e ciò li conduce – insieme all’assenza di rimorso – a non suicidarsi. Questo in linea generale.

Fondamentalmente non hanno alcun rispetto per le vite umane. Soprattutto, per quelle che decidono di sopprimere. In questi casi, la loro attività psicocriminodinamica opera una metamorfosi a carico degli esseri umani che perdono la loro natura, per diventare, a causa di un processo di spersonalizzazione, degli oggetti deumanizzati da distruggere. È chiaro che anche questa marcata dispercezione, sfociante in una forte distorsione cognitiva, contribuisce alla ridotta o assente consapevolizzazione di ciò che viene commesso.

Questi soggetti giovanissimi vivono relazioni contrastanti, profondamente laceranti e conflittuali sia in famiglia (avversando e contrastando fortemente la potestà dei genitori), sia nella società (all’interno della quale non riconoscono nessuna autorità). Alla base presentano un forte difetto di sviluppo di personalità che si converte in aggressività alloplastica (verso gli altri), di tipo afinalistico e totalizzante.

Il ricordo delle vittime della scuola elementare in TexasFonte foto: Michael M. Santiago/Getty Images

Esaminando il loro passato si evince che spesso hanno avuto un’infanzia difficile, con abbandoni, violenze subite, assenza di legami empatici ed affettivi, mancanza di figure autorevoli. Maturano molto precocemente una personalità antisociale.

Altra caratteristica che li distingue dagli adulti e che, mentre i primi sono sempre degli stragisti solitari, i mass murderer adolescenti talvolta agiscono in coppia per una sorta di rinforzo psichico (emblematica la strage commessa in Arkansas, anni fa, da due ragazzi, rispettivamente di 13 ed 11 anni, all’interno di una scuola, conclusa con l’uccisione di 4 compagni ed un insegnante).

Identikit personologico di un killer diciottenne

Un’altra caratteristica particolare di questi killer giovanissimi è che essendo chiusi ed introversi (in buona parte la stessa caratteristica si riscontra anche negli adulti), con gravi disturbi di personalità ed incapaci di strutturare delle relazioni social, vivono quasi isolati dal mondo. Ciò rende particolarmente ardua anche la ricostruzione del loro excursus esistenziale. Sembrano usciti da qualche girone dantesco. Tutti o quasi ne ignorano l’esistenza.

Molte volte, nel momento in cui iniziano la serie infernale omicidiaria, compiono la loro prima azione violenta e criminale verso la persona con la quale vivono (statisticamente un parente anziano che si prende cura di loro). Infatti, nella strage avvenuta in Texas, la prima persona ad essere aggredita è stata l’anziana nonna, contro la quale lo stragista covava del rancore e dell’astio. In lui era maturata, nel tempo, un’avversione anche nei confronti della congiunta, colpevole ai suoi occhi di rappresentare qualcuno che voleva impartirgli degli ordini.

In alcuni casi la strage non è nemmeno finalizzata a colpire una struttura-simbolo eletta a capro espiatorio, ma soltanto per affermare in maniera, quasi apocalittica, la loro megalomania estrema di narcisisti patologici. In questi casi, la scelta del luogo da colpire è strettamente dipendente dalla notorietà che si prefiggono di conseguire con l’eccidio.

Le vittime della strage nella scuola in TexasFonte foto: CHANDAN KHANNA/AFP via Getty Images

Quindi, nel caso specifico, la scelta della scuola elementare. Dettata dalla consapevolezza che quanto più il crimine sarà nefasto e susciterà orrore nell’opinione pubblica, tanto più diventeranno famosi. E’ una logica aberrante di tipo marcatamente psicopatologico, che hanno in comune con altre macchine di morte: i serial killer.

Quali sono le armi utilizzate per seminare morte e distruzione

Dal momento che questi soggetti hanno lo scopo ultimo di provocare il massimo danno ed il maggior numero di morti – funzionale ai loro disegni psicopatologici di rabbia e di vendetta ma anche di narcisismo maligno – nelle loro stragi utilizzano molte armi in contemporanea, ognuna delle quali viene ricercata accuratamente per l’elevata potenza distruttiva.  Prima della strage, si addestrano per giorni interi nell’utilizzo delle stesse.

Si presentano al rendez vous con la morte letteralmente carichi di armi micidiali, sparano con due mani e molto spesso utilizzano finanche esplosivi. A causa di questo loro arsenale, che imparano ad utilizzare alla perfezione e mossi da una rabbia cieca mista a furia distruttiva, il risultato è apocalittico. Gli agghiaccianti scenari di morte che procurano sono sotto gli occhi di tutti.

Qual è la causa scatenante delle stragi nelle scuole americane

In conclusione, di questa disamina non ci si può non porre la seguente domanda: qual è la causa, l’origine, il meccanismo aberrante che produce simili soggetti?

La risposta è di tipo multicausale. Infatti, convergono e concomitano, in una sinergia deleteria e nefasta, fattori di tipo individuale (alcuni di questi individui sono in qualche modo, per temperamento, inclini alla violenza); fattori di tipo familiare (essendo cresciuti in famiglie disfunzionali con le pesanti problematiche esposte); fattori di tipo sociale (in riferimento al loro vissuto esperienziale di soggetti profondamente disadattati). Il risultato è un terrificante cocktail esplosivo al fulmicotone.

Antonio Leggiero
Criminologo e Docente in Criminologia

 

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