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Strage di Nuoro, la dedica di Martina Gleboni al padre Roberto sulla tesi di laurea: le parole della figlia

Prima di morire nella strage di Nuoro, Martina Gleboni aveva dedicato la sua tesi di laurea al padre Roberto: cosa aveva scritto per i genitori

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Quando Martina Gleboni si è laureata in Scienze dei Servizi Giuridici, nella sua tesi di laurea ha lasciato un pensiero speciale per la madre, Giuseppina Massetti, e il padre Roberto. Quella dedica è riportata come immagine di copertina del suo profilo Facebook, un dettaglio che oggi stride con le notizie sulla strage di Nuoro. Perché proprio il padre, all’alba del 25 settembre, l’ha strappata alla vita a colpi di pistola.

La dedica di Martina Gleboni al padre nella tesi di laurea

Martina Gleboni si è laureata nel 2022 in Scienze dei Servizi Giuridici presso l’Università degli Studi di Sassari. Da tempo faceva il praticantato presso il Tribunale di Nuoro.

Sul suo profilo Facebook, l’immagine di copertina mostra le dediche impresse sulla sua tesi di laurea. Parole dolci e piene d’amore per i suoi genitori, Giusi Massetti e Roberto Gleboni, che ora non ci sono più.

“A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io”, aveva fatto scrivere Martina Gleboni sulla sua tesi al termine del suo corso di laurea triennale.

Infine, le parole d’affetto per il padre: “A mio padre, l’amore più grande della mia vita“. Alle 7 di mattina del 25 settembre Martina è stata uccisa, freddata dai proiettili di una pistola semiautomatica nella casa di via Ichnusa in cui viveva insieme alla madre, Giuseppina Massetti, e i suoi fratelli minori.

La strage di Nuoro

Dopo aver ucciso sua moglie (43 anni), sua figlia Martina (26) e il piccolo Francesco (10 anni), e dopo aver ferito, l’altro figlio (14 anni), il vicino e la madre, Roberto Gleboni si è tolto la vita. Una morte arrivata all’alba, quando la città di Nuoro è stata risvegliata bruscamente dal frastuono delle sirene delle forze dell’ordine e delle ambulanze.

Roberto Gleboni aveva 52 anni, era un operaio forestale e aveva la passione per le armi. Per questo deteneva regolarmente una semiautomatica per uso sportivo. Alle 7 si è recato fino in via Ichnusa dove vivevano la moglie e i figli. La coppia si sarebbe separata da poco.

Gleboni ha ucciso la moglie, poi la figlia. Poi avrebbe sparato contro i figli minori. Francesco, 10 anni, è morto all’ospedale di Sassari alcune ore dopo. L’altro ragazzino, 14 anni, sarebbe stato colpito di striscio. Nel frattempo il vicino, Paolo Sanna, nonché proprietario dell’appartamento dei Gleboni, si è precipitato sul pianerottolo attirato dagli spari e dalle grida. Gleboni non l’ha risparmiato e ha aperto il fuoco anche contro di lui. Sanna si trova ricoverato in gravi condizioni presso il reparto di rianimazione dell’ospedale San Francesco.

Quindi, il 52enne è tornato in via Gonario Pinna, dove viveva con la madre Maria Esterina Riccardi. L’uomo ha sparato contro l’anziana 83enne, ferendola. Infine, Gleboni ha rivolto la pistola contro di sé e si è tolto la vita. La donna, come Paolo Sanna, è ricoverata in rianimazione presso il nosocomio di Nuoro. Per il momento non è dato conoscere le circostanze in cui Gleboni ha maturato il suo gesto omicida.

Chi era Roberto Gleboni e perché ha ucciso la moglie e due figli

Un vicino di casa di Roberto Gleboni ricorda il 52enne come “una persona tranquillissima, sempre disponibile“. Gleboni era un operaio di Forestas, l’agenzia della Regione Sardegna per la tutela dell’ambiente. Secondo le fonti, l’uomo era separato dalla moglie. Altri dettagli arriveranno nel corso della giornata.

strage-nuoro-dedica-tesi-martina-roberto-gleboni-laurea Fonte foto: Facebook - Martina Gleboni / ANSA
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