Stop ad AstraZeneca, cosa deve fare chi aveva prenotato
Con il blocco temporaneo di AstraZeneca sono saltate decine di migliaia di appuntamenti. La situazione cambia da regione a regione
Lo stop alle somministrazioni del vaccino di AstraZeneca deciso dall’Italia e da diversi altri Paesi europei ha mandato in tilt la programmazione della campagna vaccinale. L’incertezza regna sovrana, con centinaia di migliaia di persone che non sanno cosa fare. Anche perché le Regioni si muovono in ordine sparso, ognuna segue un proprio piano vaccinale.
Quasi un milione di italiani ha ricevuto la prima dose del farmaco anglo-svedese ed è in attesa del richiamo. E decine di migliaia di persone avevano già fatto la prenotazione per ricevere la prima dose del vaccino. Appuntamenti che sono ora saltati, in attesa di capire cosa succederà.
Si tratta infatti di una sospensione temporanea e cautelativa, in attesa di un nuovo parere dell’Agenzia europea del farmaco atteso per giovedì. Al momento regna l’incertezza. Ma se, come appare probabile, l’Ema confermerà il via libera al vaccino di AstraZeneca, si potrà riprendere con le somministrazioni.
AstraZeneca, cosa deve fare chi aspetta la seconda dose
In Italia sono state somministrate circa 900mila dosi del vaccino AstraZeneca. Se il blocco sarà temporaneo, di pochi giorni, per tutte queste persone ora in attesa della seconda dose non cambierà nulla.
Prima di poter fare il richiamo devono infatti passare tre mesi, e le prime dosi sono state inoculate a metà febbraio. “Chi ha ricevuto la prima dose riceverà la seconda nei tempi previsti”, ha detto all’Ansa il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.
AstraZeneca, cosa deve fare chi aveva prenotato
Diversa invece la posizione di chi doveva fare la prima iniezione. Le somministrazioni sono sospese fino a nuovo ordine e gli appuntamenti dovranno quindi venire posticipati e riprogrammati. Come e quando spetta alle singole Regioni, ognuna decide a modo suo e ha un diverso sistema di prenotazione.
Chi ha una prenotazione in tasca deve quindi seguire le comunicazioni della propria Regione e della asl di riferimento.
La situazione infatti è diversa da regione a regione, con alcune, come Lazio e Sicilia, che hanno avviato da giorni le prenotazioni per la fascia d’età 70-79 anni. L’assessore laziale alla Salute Alessio D’Amato ha fatto sapere che “coloro che si sono già prenotati verranno riprogrammati”.
In Emilia-Romagna proprio ieri è stata avviata la campagna vaccinale per le persone tra i 75 e i 79 anni: oltre 72mila le prenotazioni già fatte. E che dovranno ora essere riprogrammate.
“Mi auguro che il Governo e la comunità scientifica italiana e europea giungano al più presto ad una determinazione definitiva che garantisca la prosecuzione del piano vaccinale in modo efficace e nella massima sicurezza”, ha afferamto l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini.
In Lombardia, come ha spiegato l’assessora Letizia Moratti, tra oggi, mercoledì e giovedì “sono stati rinviati 33.500 appuntamenti per la vaccinazione con AstraZeneca“.