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Prostituzione e spaccio, arrestati Stefania Nobile e Davide Lacerenza: sequestrati 900 mila euro

Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, è accusata con altre due persone di aver organizzato un giro di prostituzione e spaccio alla Gintoneria di Milano

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Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, è stata arrestata insieme a Davide Lacerenza, titolare della Gintoneria, locale vip di Milano, e a una terza persona. Le accuse, a vario titolo, sono di prostituzione e spaccio.

Arrestata Stefania Nobile, le accuse

La guardia di finanza di Milano ha arrestato, nella prima mattinata del 4 marzo, Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, famosa televenditrice, la quale non risulta indagata.

Le accuse formali nei confronti della donna sono di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Stefania Nobile arrestata prostituzione spaccioFonte foto: ANSA/Facebook Davide Lacerenza
Davide Lacerenza, titolare della Gintoneria, tra le persone arrestate

Insieme a due complici, Nobile avrebbe organizzato un giro di prostituzione e distribuzione di droga per i clienti della Gintoneria, locale molto noto di Milano, che è stato posto sotto sequestro dalle forze dell’ordine nell’ambito dell’inchiesta.

L’avvocato dei tre indagati

Liborio Cataliotti, avvocato di Stefania Nobile, citato dall’Ansa ha precisato che “escludo totalmente che Stefania Nobile abbia favorito o sfruttato la prostituzione, anche perché, stando alla stessa imputazione, lei non ha dato alcun apporto diretto né ha ricevuto lucri diretti”. Ha aggiunto che per la sua assistita non è stata applicata la misura per fatti di droga e che l’accusa relativa alla prostituzione le viene imputata “perché i proventi sono andati alla società di cui lei è ritenuta amministratrice di fatto”. Farà “immediatamente istanza” al Riesame contro l’arresto.

Riguardo ai fatti di droga le viene contestato dai pm “di aver tollerato che nel locale si consumassero e venissero cedute sostanze stupefacenti”: la gip non ha riconosciuto quell’imputazione nell’applicazione della misura cautelare.

Sull’accusa relativa alla prostituzione, ha aggiunto il difensore, “non viene contestato un suo apporto diretto, ma solo il fatto che i proventi siano andati alla società” di cui, secondo l’accusa, Nobile sarebbe stata amministratrice di fatto e di cui era titolare Lacerenza.

In sostanza, le viene imputato un “concorso per aver saputo e per non aver impedito e sulla base del fatto che usasse il conto e la carta di debito della società”.

Nell’ordinanza, inoltre, a nessuno dei tre indagati, spiega il difensore, viene contestato l’autoriciclaggio, che viene imputato solo a Lacerenza nel decreto di sequestro e in relazione a un solo cliente del presunto giro di prostituzione. Il

Cataliotti è stato nominato come avvocato anche da Lacerenza e dal terzo indagato arrestato e si riserva di valutare, poi, se sussistano o meno eventuali incompatibilità nelle difese.

Al momento, non sono ancora stati fissati gli interrogatori dei tre arrestati, che potranno avvenire entro 10 giorni, riferisce l’Ansa.

Arrestati anche Davide Lacerenza e Davide Ariganello

Il titolare della Gintoneria ed ex compagno di Nobile, Davide Lacerenza, è una delle altre due persone arrestate, con le stesse accuse che sono state contestate alla figlia di Wanna Marchi.

Avrebbe, secondo le indagini della Procura di Milano, facilitato lo spaccio di droga e gli incontri tra clienti e prostitute all’interno del locale, cooperando con Nobile e ricavando profitto dall’attività.

Il terzo arrestato è Davide Ariganello, che Ansa definisce il factotum dell’operazione.

Sarebbe stato lui a occuparsi degli aspetti pratici del giro di spaccio e prostituzione organizzato attorno al locale.

L’inchiesta della Procura di Milano

Tutti e tre gli accusati sono stati posti agli arresti domiciliari.

L’ordinanza è stata firmata dalla giudice per le indagini preliminari Alessandra Di Fazio, su richiesta della pubblico ministero Francesca Crupi, titolare dell’inchiesta con la procuratrice aggiunta Bruna Albertini.

A eseguire gli arresti è stato il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano.

Il disegno criminale sarebbe stato volto a guadagnare denaro da spaccio e prostituzione, facendo rientrare nei circuiti legali il denaro grazie ai profitti della Gintoneria.

Secondo la Procura, droga e prestazioni sessuali erano offerti dal proprietario come parte dei servizi del locale.

Inoltre, la Gintoneria metteva a disposizione, legalmente, bevande alcoliche di alta qualità e piccoli piatti gourmet ai propri clienti.

stefania-nobile-gintoneria Fonte foto: ANSA
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