Speranza: "13 milioni di vaccinati ad aprile, ma niente obbligo"
Il ministro della Salute Speranza parla di svolta in merito ai vaccini: prevede che entro aprile 11 milioni di italiani avranno la cura anti Covid
Il ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato dal quotidiano La Stampa, parla di “svolta” in riferimento all’inizio della campagna di vaccinazione in Italia e di conseguenza alla lotta per sconfiggere il coronavirus. “Finalmente abbiamo l’arma per vincere la guerra”, aggiunge, spiegando poi gli errori da non commettere per non ripiombare in una situazione da ‘codice rosso’. L’obbiettivo è “evitare che un pezzo di Paese profondo possa illudersi che abbiamo già vinto. Sarebbe devastante”.
Spazio poi alla polemica divampata nelle scorse ore, quella sul numero di dosi ‘simboliche’ giunte in Germania e in Italia. Si tratta di “una stupidaggine” chiosa, perché la ripartizione è fissa e la decide l’Ue. Nessun attrito quindi con l’amministrazione tedesca da parte del governo italiano.
“Nell’immediato, – aggiunge il ministro – la distribuzione tra i singoli Stati può variare in base a fattori del tutto casuali: il giorno, la distanza dagli stabilimenti. Dunque non c’è chi è più bravo e ne compra di più e chi è più scarso e ne compra di meno”.
Altra svolta se arriva anche il vaccino di AstraZeneca: “Noi già dall’1 aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico”.
Le Regioni, stavolta, “non hanno alibi: la gestione è centralizzata sul piano delle forniture e per il resto gli abbiamo dato 15 mila assunzioni in più”.
Speranza spiega poi perché l’esecutivo ha deciso di non rendere obbligatorio il vaccino: “Scoppierebbe subito uno scontro ideologico, il Paese si spaccherebbe in due curve di ultrà. Non risolveremmo il problema, lo aggraveremmo”.
Per la sanità solo 9 miliardi nel Recovery: “Sono stato il primo a insorgere. Mi hanno spiegato che in realtà sono già diventati 15. Mi batterò fino in fondo perché le risorse aumentino”. Sulla crisi di governo: “Nella maggioranza ci sono problemi? Affrontiamoli subito e risolviamoli in fretta. Poi tutti zitti e ventre a terra”