Sondaggi politici, chi vince dopo il referendum: le ipotesi
L'istituto Ipsos disegna i possibili scenari in Parlamento dopo il taglio dei parlamentari usando le intenzioni di voto dopo le elezioni regionali
Il nuovo sondaggio Ipsos sulla scena politica nazionale, fatto a distanza di due mesi dal precedente, non mostra significativi cambiamenti dopo le elezioni del 20 e 21 settembre. Come sottolinea Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera, non si rileva infatti il “tradizionale salto sul carro del vincitore“. L’istituto demografico ha anche ipotizzato la composizione del Parlamento con le possibili leggi elettorali. In ogni scenario il centrodestra comporrebbe la maggioranza in Parlamento.
Sondaggi politici: le intenzioni di voto e l’indice di gradimento degli italiani
Ipsos ha constatato che il Governo e il premier Giuseppe Conte continuano a ricevere un indice di gradimento rispettivamente di 62 e 65. In lieve crescita quello dei leader di maggioranza, in particolare Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio. Leggera flessione per quelli dell’opposizione, fatta eccezione per Silvio Berlusconi, che dopo la positività al coronavirus potrebbe aver ricevuto un’attestazione di ‘vicinanza’ per il ricovero al San Raffaele.
Il 24% degli italiani, riporta il Corriere della Sera, voterebbe la Lega (+0,9% rispetto al sondaggio del 23 luglio), il 19,3% il Pd (-0,3%) e il 18,6% il Movimento 5 Stelle (-0,3%). Fratelli d’Italia riceverebbe la preferenza del 16,7% degli italiani (-1,5%) e Forza Italia quella del 6,8% (-0,1%). Salgono sopra la soglia di sbarramento, nelle intenzioni di voto, i partiti moderati di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Italia Viva raggiunge il 3,1% (+0,6%) e Azione il 3% (+0,5%).
Quale sarà la maggioranza dopo le prossime elezioni: lo scenario con il Rosatellum
Con la riduzione degli eletti dopo il referendum sul taglio dei parlamentari, che ha registrato una schiacciante vittoria del ‘Sì’, Ipsos ha simulato la composizione del Parlamento che verrebbe a profilarsi con l’orientamento al voto attuale e l’accorpamento dei collegi in seguito alla loro riduzione a tre ottavi di quelli attuali.
Con la legge elettorale attuale, il Rosatellum, e se Pd e M5s decidessero di correre da soli alle elezioni politiche, il centrodestra conquisterebbe 227 deputati, metà dei quali della Lega. Il centrosinistra otterrebbe 114 seggi e il Movimento 5 Stelle 55. Al Senato il centrodestra ne conquisterebbe 112, contro i 57 del centrosinistra e i 27 del M5s. Con il Rosatellum e una coalizione giallorossa, il centrodestra avrebbe dai 218 ai 161 eletti alla Camera e dai 112 agli 80 al Senato.
Il Parlamento dopo le elezioni con il Germanicum: chi avrebbe la maggioranza
Con una diversa legge elettorale come il Germanicum, verrebbe meno la parte maggioritaria, con i seggi ripartiti con metodo proporzionale e una soglia di sbarramento al 3% o al 5% su base nazionale e al 15% su base regionale. Secondo Ipsos, con la soglia al 5% sette forze politiche (Lega, Pd, M5s, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Italia Viva e Svp) avrebbe diritto di tribuna alla Camera dei Deputati e solo sei al Senato (Italia Viva non avrebbe i numeri). Con la soglia al 3%, anche Azione entrerebbe alla Camera.
Il Germanicum con la soglia del 5% assegnerebbe la maggioranza al centrodestra: 219 seggi alla Camera e 112 al Senato, con un’alleanza giallorossa (Pd, M5s, Iv) con 179 seggi alla Camera e 86 al Senato. Con la soglia del 3% il centrodestra otterrebbe 206 seggi alla Camera e 108 al Senato, e la coalizione di centrosinistra 179 seggi alla Camera e 90 al Senato.
Maggioranza in Parlamento: due fattori potrebbero cambiare tutto
Secondo quanto dichiara Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera, commentando i dati dell’istituto demografico, due questioni potrebbero rivelarsi decisive per definire la maggioranza: il ruolo di Forza Italia, ago della bilancia per la coalizione di centrodestra, e i cambi di casacca dei parlamentari, che sono stati 116 solo dall’inizio dell’attuale legislatura.