Sinner si ritira dal Parigi - Bercy per un virus intestinale: come riconoscere i sintomi, parla Pregliasco
Sinner ha annunciato che salterà Parigi-Bercy per un virus intestinale, tra i tanti in circolo: i consigli di Fabrizio Pregliasco su come riconoscerli
Jannik Sinner si ritira dal Parigi-Bercy, ma non per risparmiarsi in vista delle Atp Finals e la Coppa Davis. Il fuoriclasse altoatesino ha dato forfait alla vigilia del Masters 1000 parigino a causa di un virus intestinale, dal quale ha però assicurato che guarirà in pochi giorni. Il numero uno del tennis mondiale salterà dunque l’ultimo torneo della stagione per la delusione dei tifosi francesi, ma tornerà in campo per il debutto nel torneo dei maestri di Torino in programma dal 10 novembre.
Il forfait di Sinner per il Parigi-Bercy
“Sono molto dispiaciuto di dirvi che non posso scendere in campo” è stato il video messaggio di Sinner dal profilo Instagram del Masters 1000 Parigi-Bercy.
“Sono arrivato qui a Parigi molto presto per prepararmi per questo torneo, ma ho preso un virus, che passerà nei prossimi giorni, e non sono pronto per competere. Sono molto dispiaciuto. Ci rivedremo qui l’anno prossimo” ha spiegato l’azzurro.
Ai microfoni di SkySport, il 23enne di San Candido ha poi aggiunto di non essersi “sentito benissimo nei giorni scorsi, ma pensavo fosse solo un po’ della stanchezza, poi sono andato domenica dal dottore il quale mi ha detto che si tratta di un virus, niente di grave“.
“Non c’è nessuna preoccupazione per le Atp Finals e tantomeno per la Coppa Davis” ha assicurato infine Jannik Sinner “tutto passa in tre-quattro giorni ma comunque non mi sentivo abbastanza forte per giocare in questo momento, sono anche disidratato quindi abbiamo preso questa decisione. Ora starò a riposo fino a giovedì poi vediamo come sto, ma eventualmente riprendiamo la preparazione non venerdì ma sabato e domenica. C’è tanto tempo a disposizione”.
Il virus
Il re del tennis mondiale ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di uno dei virus intestinali che con l’arrivo della stagione fredda hanno ricominciato inevitabilmente a circolare e che stanno colpendo tanti italiani.
Per riconoscere gli agenti patogeni più diffusi e provare a difendersi dai malanni, il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano, ha fornito alcune indicazioni su come cercare di districarsi tra influenza, Covid, raffreddore e altri virus.
“C’è uno schema ‘ideale’, diciamo così, che, salvo il Covid che è trasversale, parte dall’alto con influenza, metapneumovirus, virus respiratorio sinciziale. Poi ci sono 262 virus” e alla base di tutto il rhinovirus, “che è quello che determina solo il naso chiuso, il raffreddore comune”, ha spiegato l’esperto all’Adnkronos.
Pregliasco ha premesso come gli agenti patogeni siano indistinguibili l’uno dall’altro, “dal punto di vista clinico. Per quello c’è chi dice ‘mi sono fatto l’influenza’, generalizzando”, salvo poi scoprire di essere stato contagiato da “enterovirus, che portano deviazioni verso i sintomi gastrointestinali“.
Come riconoscere i sintomi
“Al momento complici gli sbalzi termini che caratterizzano questi giorni, stanno girando in particolare le forme simil-influenzali – ha precisato ancora il virologo – C’è stato qualche isolamento sporadico di influenza, ma è tipico del pre-stagione avere un mix di virus con queste proporzioni, che comprende anche gastroenteriti”.
Il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’università degli Studi di Milano ha sottolineato che “l’influenza vera arriva quando la temperatura è bassa in maniera prolungata nel tempo. L’attività dei patogeni per ora non è a livello basale, ma un po’ sopra la media del periodo e viaggiamo intorno a circa 150-200mila casi settimanali, secondo stime a spanne. Oggi infatti un dato ufficiale ancora non c’è, perché la rete di sorveglianza” sui virus respiratori “non è ancora partita”.
In attesa dell’arrivo dell’ondata di influenza, Pregliasco ha sottolineato che i sintomi per riconoscerla con certezza sono fondamentalmente tre: “Febbre alta”, in genere da 38 gradi in su, “con inizio brusco; almeno un sintomo generale (dolori articolari o muscolari, spossatezza); almeno un sintomo respiratorio (naso che cola, tosse, occhi arrossati)”.
“Tutto il resto invece sono gli altri virus – ha chiarito ancora in virologo . E il Covid complica lo scenario, ci ha un po’ fregato perché è trasversale: può provocare sintomi molto simili, meno o più pesanti. Può essere di tutto, anche quella cosa banale che poi magari si evolve male nei soggetti più fragili. Rompe gli schemi del passato”.