Sgarbi contro il taglio dei parlamentari: dure parole su Grillo
Il deputato ha parlato di uno stupro del Parlamento, paragonandolo al caso della presunta violenza sessuale in cui è coinvolto Ciro Grillo
L’onorevole del gruppo Misto Vittorio Sgarbi si è detto contrario al taglio dei parlamentari durante le dichiarazioni di voto alla Camera prima dell’ultimo spoglio, che decreterà l’entrata in vigore o meno della legge fortemente voluta dal M5s. Nel suo intervento non ha risparmiato critiche al Movimento, facendo cenni alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il figlio di Beppe Grillo.
“Siamo di fronte a un voto di scambio senza precedenti. Per tenere in piedi un governo illegittimo, non voluto dal popolo, si concede a una banda di parlamentari senza titolo e senza diritto, non eletti ma nominati, e il cui unico rappresentante non è in Parlamento e si chiama Beppe Grillo, che ha preso i voti per tutti loro, a loro 211 si consente di fare uno stupro di questo Parlamento. Stupro che ricorda quello che è avvenuto nella casa dove Grillo ha riunito le forze politiche…”
Vittorio Sgarbi, che aveva già fatto dure dichiarazioni sulla vicenda, è stato interrotto dalla vicepresidente della Camera, che lo ha invitato a moderare i toni. Lui ha risposto: “Lo stupro è un dato di fatto, è un dato giudiziario, è un’inchiesta che non è come quella della motoretta su cui è andato il figlio di Matteo Salvini, di cui si è parlato qualche mese. Qui si è parlato per un secondo di un’azione violenta contro una donna condotta da quattro uomini nella casa del capo del partito del partito dei 5 Stelle, che è l’unico che ha preso i voti. Gli altri sono tutti illegittimi“.