Il taglio dei parlamentari è legge: chi ha votato e cosa cambierà
Il disegno di legge costituzionale sul taglio dei parlamentari è arrivato al voto finale
Il voto finale della quarta ed ultima lettura parlamentare del disegno di legge costituzionale sul taglio dei parlamentari, che ridurrà il numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori da 315 a 200, è diventato legge.
Il via libera definitivo alla Camera è stato dato dal voto positivo di 553 deputati. I contrari sono stati solo 14 e gli astenuti 2. A favore del procedimento hanno votato, oltre alle forze di maggioranza, anche Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega.
La riforma, che prende il nome dal sottosegretario M5s alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, cambia il rapporto numerico di rappresentanza sia alla Camera dei Deputati, con 1 deputato ogni 151.210 cittadini invece di 1 ogni 96.006 abitanti, sia al Senato, con 1 senatore ogni 302.420 cittadini invece di 1 ogni 188.424 abitanti.
Chi si è opposto
Oltre alla deputata di Forza Italia Marzia Ferraioli, gli altri pareri negativi provengono tutti dal Gruppo Misto. Ad opporsi sono stati infatti Sara Cunial, Veronica Giannone, Carmelo Lo Monte, Fausto Longo, Vittorio Sgarbi, Gloria Vizzini, Silvia Benedetti, Catello Vitiello, Alessandro Fusacchia, Riccardo Magi, Alessandro Colucci, Maurizio Lupi e Renzo Tondo. Andrea Coletti, deputato del M5S, intervenuto in aula ha annunciato di non poter essere a favore della riforma.
Le reazioni
“Per l’Italia è una giornata storica” scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Una riforma che incide sui costi della politica e rende più efficiente il funzionamento delle Camere. Un passo concreto per riformare le nostre Istituzioni” ha sottolineato il premier.
Entusiasmo anche del Movimento Cinque Stelle, raggiante il leader Luigi Di Maio: “Volevo dire ai cittadini italiani che questa è una grandissima vittoria del popolo e dei cittadini italiani. Quando abbiamo iniziato nessuno ci credeva. Passiamo da 945 parlamentari a 600 parlamentari e lo facciamo con una riforma storica di cui tutti si ricorderanno: i nostri figli, i nostri nipoti”. “È qualcosa di veramente emozionante, ci abbiamo creduto tantissimo”, aggiunge il capo politico M5S. “È un piccolo passo per la politica, ma un grande passo per il Paese. Ringrazio le forze politiche che fanno parte della coalizione di maggioranza, che hanno mantenuto la parola”.
A rispondere al ministro degli Esteri è l’ex vicepremier Matteo Salvini che ha sottolineato come la Lega “a differenza di Pd e 5 Stelle non tradisce e mantiene la parola”. “È il giorno che aspettiamo da sempre – dice il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. “Con il sì trasversale delle forze politiche alla riduzione dei parlamentari il M5S fa la storia di questo Paese, scrivendo una stupenda pagina di democrazia. Dopo oltre trent’anni di promesse mancate finalmente il taglio di deputati e senatori è realtà: inizia una nuova stagione politica, ora al centro ci sono i cittadini e le risposte concrete alle loro istanze. Il M5S, nel decimo anniversario della sua fondazione, porta a compimento una sua battaglia storica” ha sottolineato Fraccaro.
Il segretario dem Nicola Zingaretti, su Facebook, si è detto soddisfatto per l’esito e ha spiegato il perché del voto: “Oggi abbiamo deciso di votarlo tenendo fede al primo impegno del programma di Governo e anche perché abbiamo ottenuto, così come da noi richiesto, che si inserisca dentro un quadro di garanzie istituzionali e costituzionali che prima non c’erano. Ecco il motivo del nostro sì, rispetto al no che avevamo dato qualche mese fa. Ora andiamo avanti per migliorare la vita degli italiani”.
Taglio dei parlamentari: l’incognita del referendum
Nei prossimi tre mesi il testo sul taglio dei parlamentari potrà essere sottoposto a referendum confermativo, che può essere richiesto da un quinto dei membri di una Camera, da 500mila elettori o da 5 consigli regionali. Se questo dovesse avvenire, si voterebbe a maggio o giugno 2020, e da lì, nel caso in cui il testo venisse confermato, scatterebbero i 60 giorni concessi al governo per ridisegnare i collegi. Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva che ha votato favorevolmente, ha preannunciato la raccolta firme per richiedere il referendum.
Taglio dei parlamentari: verso una nuova legge elettorale
La maggioranza, cioè M5s, Pd, Italia Viva e Leu, si è impegnata a bilanciare il taglio dei parlamentari con una nuova legge elettorale da presentare entro dicembre. Come evidenzia il Corriere della Sera, si va verso un sistema elettorale proporzionale corretto, con premio di maggioranza per garantire la governabilità.