Scuola, tampone dopo le assenze: in quali casi. Quattro scenari

Una nuova circolare trasmessa dal ministero della Salute a medici, Regioni e sindacati ha chiarito cosa bisogna fare per rientrare a scuola dopo giorni di assenza per “sospette infezioni da Sars-Cov-2”. Nei casi in cui i sintomi siano compatibili con il coronavirus, infatti, servirà un certificato che attesta la negatività del tampone e la guarigione. La circolare, firmata dal direttore generale della prevenzione Giovanni Rezza, prevede quattro scenari che fanno scattare l’obbligo di tampone.

Test al ritorno a scuola, cosa prevede la circolare

Il tampone per tornare a scuola dovrà essere effettuato non soltanto dagli alunni, ma anche dal personale scolastico. La precisazione contenuta nella nuova circolare fa seguito alle linee guida pubblicate qualche settimana fa che riguardano la gestione dei casi di coronavirus nelle scuole.

I pediatri e i medici di base, fin dall’inizio, avevano espresso i loro dubbi sull’obbligatorietà del tampone al ritorno a scuola, immaginando code per ottenere il risultato. La circolare, per questo, ha raccomandato che operatori e alunni abbiano una priorità nell’esecuzione del test.

Nel caso di malattie diverse da Covid-19, invece, il malato deve restare a casa fino alla guarigione clinica e il medico redigerà l’attestazione di rientro a scuola.

Quattro scenari per il tampone al ritorno a scuola

Nella circolare del Ministero sono stati indicati quattro scenari che faranno scattare la richiesta del test diagnostico da parte del medico.

Il primo scenario prevede che il test sia somministrato a chi presenta un aumento temperatura corporea superiore a 37.5 o una sintomatologia compatibile col Covid. In questo scenario, i sintomi si manifestano durante l’attività scolastica in un alunno.

Il secondo scenario è sostanzialmente uguale al primo ma gli stessi sintomi si manifestano in un alunno a casa.

Il terzo e quarto scenario, invece, riguardano le stesse situazioni per insegnanti e operatori.

Fonte foto: Ansa