Scomparsa Sara Pedri, le ricerche e il mobbing in ospedale: le ultime
Continuano le ricerche di Sara Pedri, la ginecologa scomparsa a Trento, mentre altre sei colleghe sono pronte ad avviare una causa per mobbing
La scomparsa di Sara Pedri, la ginecologa originaria di Forlì, ha aperto un vaso di Pandora da cui è fuoriuscito il malessere vissuto dalla ragazza all’interno del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, dove lavorava e da cui si era dimessa prima di far perdere le sue tracce. L’indagine dell’Azienda sanitaria ha portato al trasferimento del primario, che tuttavia, come fa sapere il Corriere della Sera, avrebbe deciso di andare in ferie.
Sara Pedri, la reazione della sorella alla decisione del primario
In merito alla mossa del primario la sorella di Sara, Emanuela Pedri, ha affermato al Corriere: “In questa scelta, leggo un’opposizione alla decisione della commissione interna, che l’ha trasferito dopo undici anni in reparto”.
“È un temporeggiare nell’attesa che arrivino i risultati degli ispettori ministeriali”, ha aggiunto la sorella di Sara, “il verdetto dell’Ufficio procedimenti disciplinari”.
E sulla decisione di trasferire il primario, la stessa Emanuela Pedri ha commentato: “Non penso che un trasferimento risolva il problema: se non si fa qualcosa per cambiare il suo atteggiamento, spostarlo serve a poco“.
L’appello della madre di Sara
Il settimanale Giallo, dopo aver pubblicato gli appunti e gli scritti di Sara Pedri in cui descriveva la situazione all’ospedale di Trento, ha divulgato nell’edizione del 15 luglio una lettera della madre: “Sono la mamma di Sara Pedri e scrivo perché non posso più tacere di fronte al tentativo di offrire un’immagine distorta e non veritiera di mia figlia”.
“Sara non è fragile e la sua storia ne è una lampante dimostrazione”, ha scritto la donna, precisando: “Pregate perché il suo sacrificio non sia vano e possa allontanare per sempre dalla mente umana e dalle coscienze la mancanza di rispetto. La verità su mia figlia deve essere affermata”.
Le accuse di mobbing e le ricerche
Il Corriere della Sera riferisce che altre sei colleghe di Sara Pedri vorrebbero farsi avanti e avviare una causa per mobbing per il clima di terrore vissuto in ospedale. Nel frattempo, proseguono le ricerche della ginecologa e di sue possibili tracce nei pressi del lago di Santa Giustina, dove si teme possa aver compiuto un gesto estremo.