Sanremo, sindacato Polizia contro Junior Cally: la nuova polemica
Dopo la replica della Rai si riaccendono le polemiche sulla partecipazione del rapper al festival
Continuano le polemiche sul Festival di Sanremo 2020 per la partecipazione del rapper Junior Cally, autore di una canzone in cui si parla di donne uccise. Dopo il duro attacco di Gessica Notaro, è intervenuto anche il sindacato di Polizia.
Il segretario generale del Mosap, Fabio D’onestà , ha detto all’Adnkronos: “Junior Cally non venga invitato sul palco dell’Ariston che oltre ad offendere le donne nelle sue litanie da metanfitemina manda letteralmente a f….ulo poliziotti e polizia di Stato”.
“La Rai, servizio pubblico pagato dai cittadini, tutti, compresi i poliziotti che quella specie di canterino offende nei suoi brani, sarà responsabile dell’esibizione di questo soggetto”, ha aggiunto.
Sanremo, polemiche su Junior Cally: la replica della Rai
“Junior Cally è un rapper nato nei sobborghi di Roma”, ha replicato la Rai come riporta Ansa, “che ha fatto un percorso di vita indubbiamente non facile e ha utilizzato il linguaggio proprio di questo genere per ricostruire nelle sue canzoni precedenti un quadro comune a tante periferie del mondo, una gioventù esasperata e violenta perché cresciuta in situazioni estreme”.
“Il cantare queste situazioni non significa necessariamente dunque, è bene ribadirlo, che l’artista condivida i comportamenti o i pensieri che descrive nei suoi testi”, ha fatto sapere viale Mazzini.
“Nello specifico”, si legge ancora nella replica, “oggetto di contestazione a Junior Cally non è il brano musicale presentato al Festival della Canzone (“No Grazie”) bensì un brano uscito nel 2018 dal titolo “Si chiama Gioia”.
Sanremo, polemiche su Junior Cally: nuovi attacchi da Lega e Italia Viva
Il deputato della Lega e segretario della commissione di Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio, come riporta Ansa, ha lanciato un nuovo attacco dopo la replica della Rai: “La difesa della presenza di Junior Cally al Festival di Sanremo da parte della Rai è imbarazzante e condita di bugie”.
Parlando del rapper, il leghista ha aggiunto: “Non si vuole scusare, non rinnega nulla dei testi in cui inneggia allo stupro e al femminicidio e, non contento, manda a quel paese – per usare un eufemismo – lo Stato e la Polizia. Questa non è arte, ma letame cancerogeno per la nostra civiltà . Se non vuole chiedere scusa lui, lo faccia la Rai al posto suo. Nessuno osi infangare il Festival di Sanremo, autentico patrimonio culturale del nostro Paese, sdoganando – con soldi pubblici – un personaggio simile, che gli italiani sapranno comunque distinguere dagli artisti veri in gara, cambiando semplicemente canale se e quando dovesse salire sul palco dell’Ariston”.
“La Rai continuerà a chiudere gli occhi e a difendere l’indifendibile presenza di Junior Cally al Festival anche dopo la coraggiosa denuncia di Gessica Notaro in conferenza stampa?” Ha domandato su Facebook il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi.
“La risposta che la Rai ha dato”, ha aggiunto Anzaldi, “alle interrogazioni della Vigilanza, compresa la mia, è imbarazzante e offensiva. Ancora oggi il cantante invece di chiedere scusa e prendere le distanze dai suoi testi violenti, ha detto che lui fa fiction, che la sua musica esiste come esistono i film violenti. Ma certi film, non a caso, non vengono trasmessi dalle reti del servizio pubblico”.