Salvini e l'ipotesi nuovo premier: duro attacco a Renzi
Il leader della Lega ha attaccato anche Conte, Di Maio e Zingaretti
Matteo Salvini, dopo le dichiarazioni di Renzi secondo il quale la legislatura durerà fino al 2023 “con o senza Conte”, ha lanciato un duro attacco al leader di Italia Viva e ai protagonisti del governo giallorosso. In una diretta su Facebook, inoltre, il capo politico della Lega ha parlato anche della manovra e della commissione Segre.
Renzi, in particolare, lasciava aperta la porta alla sostituzione dell’attuale premier: “Niente di personale”, aveva detto in un’intervista a Il Messaggero, “a me sta a cuore l’Italia, non il futuro dell’avvocato Conte”.
L’attacco a Renzi
“L’ipocrisia di Renzi…. attacca ogni giorno il governo che ha fatto nascere per conservare la poltrone. Ha la faccia come il retro“, ha detto Matteo Salvini su Facebook, come riporta Ansa.
“Dice ‘è sbagliata la tassa sulla plastica, è sbagliata la tassa sulle auto aziendali, è sbagliata la tassa sullo zucchero…’ Amico, sei al governo tu!” Ha tuonato il leader della Lega.
“Pulcinella era più serio di Renzi, Conte, Zingaretti e Di Maio. Onore a Pulcinella, onore ad Arlecchino”, ha detto Matteo Salvini.
Salvini contro la manovra
Matteo Salvini ha parlato nel dettaglio anche della tassa sulle bibite zuccherate: “L’ultimo zuccherificio italiano è a Bologna e questi cretini al governo cosa tassano? Le bevande zuccherate. Così chiude anche l’ultimo zuccherificio”.
Sulla plastic tax, invece, il leader della lega ha detto: “Non è una tassa per l’ambiente ma per far cassa, e la tassa sulle auto aziendali è cretinismo. E’ un governo che odia il lavoro”.
Salvini contro la commissione Segre
Per quanto riguarda la commissione Segre contro il razzismo e l’antisemitismo, che ha incassato il sì del Senato ma l’astensione della Lega, Salvini ha detto: “Una bella commissione sovietica di quelle che neanche Orwell”.
“Ribadisco”, ha insistito Salvini, “l’antisemitismo è roba da malati di mente, negare l’olocausto è da cura. Un’altra cosa invece è dire che gli italiani hanno una dignità che non può essere svenduta”.
“Un conto è condannare i campi di sterminio di Hitler e Stalin, che sono la stessa feccia. Condannare gli errori della storia è fondamentale”, ha concluso Salvini, come riporta Ansa. “Usare la storia per bloccare la libertà e il ‘prima gli italiani’ è un altro conto. Per alcuni dire le case prima agli italiani è razzismo”.
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