Russia e Ucraina valgono un terzo del commercio mondiale di grano: quanto ci costa la guerra
Russia e Ucraina sono tra i principali produttori ed esportatori di grano al mondo. Con la guerra rischio di forti aumenti dei prezzi.
Dopo giornate di estrema tensione, la Russia è entrata con le sue truppe in Ucraina. La guerra è, e sarà nei prossimi giorni, settimane e mesi il problema primario di tutta l’Unione Europea, e non solo. Con ricadute economiche pesanti su molti fronti. Da quello finanziario all’export.
Solo l’Italia, nel 2020, ha registrato rapporti commerciali verso la Russia per 7 miliardi e 100 milioni di euro; una cifra confermata nel 2021 quando già tra gennaio e novembre si sono superati i 7 miliardi. Con preoccupazione, si guarda naturalmente al prezzo del gas, e quindi dell’energia, ma un altro settore che rischia di risentire del conflitto in Ucraina è quello del grano e dei prodotti che ne derivano. Vediamo perché.
Tra Russia e Ucraina un terzo del commercio mondiale del grano
La Federazione Russa è il terzo paese al mondo per produzione di grano, con 85.896.326 tonnellate prodotte nel 2020. In quell’anno a fare meglio sono state solo la Cina, con oltre 134 milioni di tonnellate, e l’India con una produzione di grano pari a 107.590.000 tonnellate. Tra i principali produttori mondiali figurano poi gli Stati Uniti, con un dato di poco inferiore a 50 milioni di tonnellate, il Canada con oltre 35 milioni e la Francia con poco più di 30 milioni.
Anche l’Ucraina ha una fortissima produzione di grano. Nel 2020 ha registrato 24 milioni e 912 mila tonnellate. Insieme, Russia e Ucraina, nel 2020, hanno quindi prodotto circa 110 milioni di tonnellate di grano, più del doppio della produzione statunitense.
E l’Italia? Il nostro Paese nel 2020 ha avuto una produzione di grano pari a 6 milioni e 716 mila tonnellate. Un dato che la pone in 20esima posizione a livello globale.
In un solo giorno il prezzo del grano salito del 5%
Oltre alle drammatiche conseguenze sul campo, la guerra tra Russia e Ucraina rischia di provocare numerosi danni all’economia italiana. Se c’è un tema legato al gas – la Germania ha bloccato provvisoriamente l’approvazione di Nord Stream 2 – un altro capitolo riguarda il grano. Come ha sottolineato Coldiretti, Ucraina e Russia valgono un terzo del commercio mondiale di grano. E gli effetti si vedono già: in un solo giorno i prezzi sono cresciuti di più del 5% arrivando a oltre 9 dollari a bushel.
Una situazione che preoccupa anche perché rischia di aggravare uno scenario già segnato da aumenti. Come quello del prezzo della pasta. Vincenzo Divella, amministratore dell’omonimo gruppo, ha sottolineato che il prezzo nella grande distribuzione è passato in pochi mesi da 1,10 euro a 1,40 nell’ultimo periodo. Ora, a causa della guerra della Russa in Ucraina, il rischio di ulteriori incrementi è quanto mai concreto.