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Roberto Vannacci e il caso di Iolanda Apostolico: "Nessuno viola la Costituzione se esprime il suo pensiero"

Intervista al generale Roberto Vannacci, autore del libro "Il mondo al contrario". Cos'ha detto sul caso di Iolanda Apostolico, la giudice di Catania

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È reduce dall’ennesimo bagno di folla, Roberto Vannacci. “Ieri sera ero a Soave, in provincia di Verona. Ho presentato il mio libro davanti a 500 persone” dice con entusiasmo appena risponde al telefono. Un tour – quello per pubblicizzare Il mondo al contrario – che lo ha portato a Lucca, Parma, Modena e Rimini solo nell’ultima settimana. “Ho l’agenda piena fino a fine anno” afferma nell’intervista concessa a Virgilio Notizie. Impossibile però non parlare delle tante polemiche che le sue affermazioni continuano a suscitare, così come dell’attualità dopo l’esplosione del caso di Iolanda Apostolico, giudice di Catania.

L’intervista al generale Roberto Vannacci

Roberto Vannacci, negli ultimi giorni ha attraversato due regioni storicamente rosse come la Toscana e l’Emilia Romagna. Ci sono state proteste durante gli eventi che l’hanno coinvolta?

“No, mai avuto problemi ovunque sia andato. Solamente, continuo a leggere articoli della stampa locale in cui giornalisti e opinionisti si dicono contrari alla mia presenza. Non sollevano critiche sui temi che tratto nel libro, perché probabilmente non l’hanno letto. Vorrebbero invece che mi fosse impedito di parlare a prescindere, cosa davvero ignobile in uno Stato democratico come il nostro”.

Diversi esponenti di centrosinistra hanno usato parole forti nei suoi confronti. Pierluigi Bersani l’ha definita un ‘coglione’, mentre molti altri continuano a chiedere la sua rimozione dalle forze armate. La accusano di razzismo.

“Mai e poi mai ho utilizzato espressioni razziste nel mio libro, sono loro che continuano a interpretare male il mio pensiero sulle società multiculturali. Le mie posizioni vengono condivise dalla stragrande maggioranza degli italiani. Ad esempio, venendo a un tema di stretta attualità come quello sulle migrazioni, io dico una cosa semplice: non possiamo accogliere tutti, altrimenti crolla la solidità sociale. Sparisce la civiltà e, di conseguenza, la nostra cultura identitaria”.

vannacci immigrazione fuori dal coroFonte foto: ANSA

Il generale Roberto Vannacci

Quindi, porti chiusi?

“No, io non dico di non salvarli in mare o di chiudere le frontiere. Bisogna essere pragmatici, tutti in Italia non ci possono stare, quindi bisogna affrontare il tema a livello europeo, insieme agli altri Paesi membri. Ma mi faccia dire un’altra cosa”.

Prego.

“Continuo a sentire frasi incomprensibili su questo tema, come quando si afferma che i flussi migratori sono ingovernabili e non è possibile fermare le partenze. Questo è estremamente sbagliato. Io rimango convinto che ogni Paese debba essere padrone del proprio destino, in ogni situazione, affrontando i problemi di petto”.

Il Governo di Giorgia Meloni sta facendo le scelte giuste sul tema dell’accoglienza e della gestione dei migranti?

“Io ricopro un ruolo istituzionale e non mi permetto di giudicare le decisioni di altri apparati dello Stato. Esprimo le mie opinioni in piena libertà, come ogni cittadino, ma non do giudizi”.

Il suo discorso vale anche per Iolanda Apostolico, giudice del Tribunale di Catania che ha bloccato l’applicazione del decreto Cutro? In queste ore viene molto criticata per aver partecipato a un corteo contro Matteo Salvini nel 2018.

“Non entro nel merito della questione, però mi permetto di fare un parallelismo con il mio libro. Nessuno vìola la Costituzione nel momento in cui esprime liberamente il proprio pensiero e le proprie opinioni personali, condivisibili o meno. Questo è un diritto che non va mai precluso o calpestato”.

Lei si sente nel giusto anche quando afferma che “Paola Egonu ha la cittadinanza italiana, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”?

“Le mie parole sono state totalmente travisate e strumentalizzate. Quello che ho scritto non è minimamente offensivo nei confronti di Paola Egonu. Ho detto un’ovvietà, ossia che ci sono delle caratteristiche fisiche che identificano specifiche aree del nostro pianeta”.

Uno dei passaggi del suo libro che ha scatenato la bufera è quello in cui parla della comunità LGBTQI+. Perché ha sentito l’esigenza di scrivere “cari gay, fatevene una ragione, voi non siete normali”?

“Oggi si è consolidata l’idea che questa comunità debba essere difesa a ogni costo. Non si può dire nulla che subito si viene tacciati di omofobia. È successa una cosa mai vista: gli esponenti LGBTQI+ si sono arrogati il diritto alla percezione. Si alzano al mattino e – a seconda di come si sentono – possono decidere se essere uomini o donne. Ma la natura non funziona così. Una bella signora di cinquant’anni ha tutto il diritto di sentirsi più giovane, ma se va all’anagrafe non le dicono che ne ha 30, anche se è in forma e si sente bene”.

Riconosce almeno che nel suo libro ci sono dei passaggi molto forti, che rischiano di offendere i diritti interessati?

“No, non lo riconosco e continuo a pensare che nessuno possa sentirsi offeso da quello che ho scritto. Ho solamente illustrato la società di oggi, senza aggiungere nulla che non fosse già dimostrato dalla realtà dei fatti”.

Nel capitolo 8 lei parla di un disegno per eliminare dall’uso comune termini come ‘frocio’ e ‘pederasta’. Non crede sia un bene non utilizzarli più?

“Io non provo nostalgia per quei vocaboli. Mi limito a contestare questa deriva che pretende di utilizzare parole straniere come ‘gay’ per esprimere concetti che la nostra lingua descrive benissimo. Non possiamo eliminare i dizionari. Questi termini appartengono alla nostra storia, alla nostra tradizione, sono stati utilizzati nei libri e nei film durante tutto il Novecento, ma anche ai giorni nostri: guardatevi i capolavori di Checco Zalone”.

Anche le battaglie ambientaliste vengono aspramente criticate nel suo libro. Usa parole davvero poco piacevoli nei confronti degli attivisti di Ultima Generazione.

“Quello che stanno portando avanti è un vero e proprio ricatto. Parliamo di pochissimi forsennati che utilizzano metodi illeciti con l’obiettivo di paralizzare il Paese. In una società democratica, non è accettabile convivere con persone che pensano di poter protestare facendo dei reati, bloccando le strade e imbrattando i monumenti”.

Eppure, aldilà del metodo, sembrano essere in molti a condividere le loro battaglie.

“In Italia il partito dei Verdi riesce a malapena a superare il 3% delle preferenze. La gente non li vuole, le loro idee sono solo strumentali e i risultati elettorali lo dimostrano”.

Dopo la pubblicazione de ‘Il mondo al contrario’, lei è stato destituito dalla direzione dell’Istituto geografico militare da parte del ministro Crosetto. Come sono oggi i vostri rapporti?

“Non ho mai avuto rapporti con il ministro, a parte nell’unica occasione in cui sono stato convocato nel suo ufficio. Il contenuto del nostro colloquio è strettamente privato, lo conosciamo solo io e lui. È una persona d’onore che rispetto molto”.

Però i vertici militari hanno aperto un’indagine interna sul suo operato. Quale esito si aspetta?

“Attendo la fine dell’inchiesta con grande serenità, continuando a lavorare in modo serio e puntuale. Anzi, a differenza di tutto quello che si è scritto sui giornali, questo procedimento non solo mi tutela perché serve a fare chiarezza, ma addirittura mi legittima nel continuare a presentare il mio libro. Non c’è alcuna spaccatura dentro le forze armate, come invece alcuni hanno scritto”.

Nonostante tutti questi nemici, ‘Il mondo al contrario’ continua ad avere grande successo. Se lo aspettava?

“Assolutamente no. Il libro non avrebbe avuto alcuna visibilità se non fossero intervenuti i giornalisti Matteo Pucciarelli de La Repubblica e Aldo Cazzullo del Corriere della sera. Il primo mi ha paragonato al mostro di Firenze, mentre il secondo mi ha descritto come l’erede di Giulio Cesare. Hanno scritto due articoli superficiali e pretestuosi, che si sono trasformati in una clamorosa operazione di marketing a mio vantaggio”.

Roberto Vannacci, lei ha ricevuto degli apprezzamenti da parte di alcuni partiti di destra e di centrodestra. Anche alcuni esponenti della Lega la stanno corteggiando. La vedremo candidato alle prossime elezioni europee?

“Al momento, continuo a fare il soldato. Non so cosa farò in futuro, vedremo se il mio destino sarà la politica, l’imprenditoria o altro”.

Ha in programma di pubblicare un nuovo libro?

“Non lo escludo. Di certo, qualora dovessi farlo, i primi a saperlo saranno Pucciarelli e Cazzullo”.

Chi è il generale Roberto Vannacci

Roberto Vannacci è nato a La Spezia il 20 ottobre 1968.

Generale di Divisione, in passato è stato l’ex comandante della Brigata Folgore e del reggimento paracadutisti Col Moschin, oltre ad aver guidato l’Istituto geografico militare, l’ente cartografico dello Stato.

Come si evince dal sito dell’Esercito, Vannacci ha frequentato il 168° Corso dell’Accademia Militare e della Scuola di Applicazione, la Scuola di Guerra, il Corso Superiore di Stato Maggiore in Romania, il 6° corso Superiore di Stato Maggiore Interforze e la maggior parte dei corsi specifici nazionali e NATO per Forze Speciali.

È laureato in Scienze Strategiche all’Università di Torino, in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Trieste e in Scienze Militari all’università di Bucarest.

Inoltre, ha un master di II livello in Scienze Strategiche (Università di Torino) e uno – sempre di II livello – in Studi Internazionali Strategico-Militari in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e l’Università LUISS di Roma.

Sul campo è stato impegnato in operazioni militari in Somalia, Ruanda, Yemen, Costa d’Avorio, nei Balcani, in Iraq, Afghanistan e Libia.

Il libro di Roberto Vannacci

Il libro di Roberto Vannacci, Il mondo al contrario, è il fenomeno editoriale del 2023.

Auto-pubblicato su Amazon, in poche settimane il volume si è piazzato tra i primi posti dei libri più venduti.

Alcuni hanno criticato il libro per i contenuti, altri – come l’esperto di linguistica Massimo Arcangeli, anche nella forma.

IL LIBRO “IL MONDO AL CONTRARIO” DI ROBERTO VANNACCI SI PUO’ COMPRARE QUI

generale-roberto-vannacci-libro Fonte foto: Francesco Bocchi
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