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Ristoranti chiusi ma cucine aperte alla solidarietà: l'iniziativa

Diversi gli chef stellati coinvolti nel progetto a Torino: cucineranno per persone in situazione di indigenza

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Se i ristoranti sono costretti a chiudere per coronavirus, i cuochi a Torino non si fermano e si danno da fare con la solidarietà. Come racconta La Stampa, da oggi, il primo giorno di lockdown in Piemonte, 19 chef, alcuni anche stellati, continueranno a cucinare, questa volta non per i loro clienti, ma per i più poveri.

Un’iniziativa nata in primavera, diventata una realtà consolidata in questa seconda ondata: “Non ci siamo mai fermati, anche quando abbiamo riaperto e anche nell’estate, quando avevamo i ristoranti pieni: da allora abbiamo distribuito 35 mila pasti“, dice Andrea Chiuni, executive chef dei Tre Galli, delle Tre Galline e del Carlina e coordinatore delle Cucine Solidali.

Le brigate lavoreranno in cucina come ogni giorno, ma per gli ospiti in situazione di indigenza dei Frati Minori e i senzatetto della comunità di Sant’Egidio e per tutti coloro che chiedono accoglienza negli asili notturni del Centro torinese di solidarietà.

Tra gli altri hanno aderito anche tantissimi chef stellati dei ristoranti Carignano, Condividere, Spazio 7, Del Cambio, oltre a La Limonaia, Fuzion, l’Accademia Food Lab, i Dù Cesari, Eataly, Era Goffi, Magazzino 52, Opera, San Giors, Vale un Perù, Gaudenzio e Vimini.

Il menù prevede per lo più pastasciutta, o piatti unici ma sempre piuttosto proteici, con uova, legumi, carne. “In questi mesi abbiamo preparato pasta al forno in svariati modi e insalate di riso: piatti meno gourmet di quelli proposti al ristorante, ma sicuramente di sostanza” dice Lorenzo Careggio di Era Goffi.

Il progetto prevede la distribuzione di circa cento pasti al giorno per i Frati Minori, altrettanti agli asili notturni e quasi 300 alla comunità di Sant’Egidio.

“Certi giorni la fila di gente in attesa di un piatto davanti al loro convento era così lunga che arrivava fino alla porta del nostro ristorante: prima della pandemia non era così” è la testimonianza di Stefano Sforza, chef di Opera, al fianco dei Frati Minori.

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