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Riaperture, il presidente Gimbe perde la pazienza: "Un'illusione"

Per il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il ritorno alla normalità non è vicino: le sue parole

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, si è scagliato duramente contro chi invoca le riaperture post Covid nel breve periodo e pensa già alle vacanze estive da prenotare. In un’intervista al Corriere della Sera, Cartabellotta ha spiegato che la terza ondata di contagi da coronavirus sta risalendo e c’è ancora un dato che preoccupa: il sovraccarico ospedaliero, come emerso dall’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe.

“La domanda classica di questi tempi sarebbe: andiamo in Sicilia ad agosto? Sarebbe infatti, ma adesso nessuno nella mia famiglia se la sente di avanzarla”, ha raccontato il presidente Gimbe, svelando la scelta personale di non prenotare nessun viaggio per i prossimi mesi.

In merito alla pressione sugli ospedali, Cartabellotta ha spiegato: “Ci vorranno ancora due o tre mesi per alleggerire questa congestione, le terapie intensive sono salite dal 36% al 40%, con punte del 60% in Lombardia e del 63% nelle Marche. La soglia sarebbe del 30%. Superarla significa, oltre ad aumentare la possibilità di decessi, anche penalizzare i malati no Covid, cioè rimandare cure indispensabili”.

Per Cartabellotta, quindi, questo è un momento sbagliato per pensare a un alleggerimento delle misure anti contagio: “La strategia che stiamo adottando in questi mesi, tenuto conto anche della stanchezza degli italiani, è quella della mitigazione anche nelle zone più esposte, il rosso è relativo, le città non sono vuote per niente, comunque funziona, a patto di non mollare troppo presto”.

“Se dopo Pasqua si riaprisse tutto, torneremmo alla casella di partenza”, ha spiegato il presidente Gimbe, che spinge per il mantenimento del sistema delle zone rosse anche nei prossimi mesi.

La percezione dell’uscita dal tunnel è “alimentata da teorie antiscientifiche, coltivate per ragioni politiche”, ha continuato il medico. “Non è vero, anzi è gravemente falso, che bastino le terapie domiciliari o che le norme restrittive siano inefficaci. È una narrazione pericolosa, che aiuta il virus ma non il Paese”.

Per spiegare meglio il suo concetto, Cartabellotta ha citato il filosofo tedesco Nietzsche: “Le persone non vogliono ascoltare la verità perché preferiscono non vedere distrutte le loro illusioni”.

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