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Propaganda Live, caso Angelini: Diego Bianchi spiega l'assenza

Il conduttore di Propaganda Live Diego Bianchi ha spiegato l'assenza di Roberto Angelini, recentemente multato per lavoro nero

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Lo aveva preannunciato con un post pubblicato su ‘Instagram’ e i telespettatori ne hanno avuto conferma nella serata di venerdì, al momento della messa in onda della nuova puntata di ‘Propaganda Live’: Roberto Angelini, musicista e ristoratore, recentemente multato per lavoro nero, ha deciso di prendersi una pausa dalla tv.

Propaganda Live, le parole di Diego Bianchi sul “caso Angelini”

In apertura di puntata, il conduttore Diego “ZoroBianchi ha spiegato il motivo dell’assenza di Roberto Angelini, prendendo posizione sul “caso” che ha riguardato il chitarrista della Propaganda Orchestra a nome della trasmissione.

Diego Bianchi ha detto: “Roberto Angelini è incappato in una spiacevole circostanza personale, che nulla ha a che fare con questo programma“.

Poi ha spiegato ulteriormente: “Lui nella sua vita ha un’attività imprenditoriale. Ha sbagliato gravemente e dopodiché ha continuato a sbagliare sui social. Ha fatto un casino”.

Ancora Bianchi: “Tutte le cose che non si dovrebbero fare le ha fatte tutte, come se non fosse con noi da 8 anni per le cose che raccontiamo”.

Il conduttore di ‘Propaganda Live’ ha proseguito così: “Roberto si è poi scusato sui social più volte, anche con la ragazza protagonista di questa vicenda. Si è scusato con noi, ci è molto dispiaciuto quello che è accaduto per la storia nostra e per tutto quello che vi raccontiamo. Ha deciso per la serenità di tutti e per la sua di stare a casa e aspettare momenti più tranquilli”.

Bianchi ha poi aggiunto: “Noi abbiamo rispettato la sua decisione, non l’abbiamo presa noi per un motivo molto semplice: pur essendo noi i più incaz*ati di tutti, al netto della ragazza protagonista, non siamo noi i giudici di Roberto Angelini e non sono i social i giudici di Roberto Angelini. Ci sono delle leggi che regolano tutto quello che ciascuno di noi fa. E come dice un mio amico: chi è senza peccato scagli il primo tweet“.

La chiosa finale: “Nessuno dimentica la storia di Angelini, abbiamo fatto 8 anni insieme ed è su questo palco dalla prima puntata di questo programma. Quindi Roberto, quando sarà e quando vorrai questo posto è il tuo“.

Caso Rula Jebreal a Propaganda Live: interviene Barbara Serra

Nel corso della stessa puntata, Barbara Serra, ospite della trasmissione, è tornata sul caso Rula Jebreal, che la scorsa settimana ha rifiutato l’invito di ‘Propaganda Live’ contestando di essere l’unica ospite femminile.

Barbara Serra ha detto: “Grazie mille per l’invito, è stata una settimana difficile per noi, per Gaza e anche per noi perché l’esercito israeliano ha distrutto il palazzo dove c’era la nostra redazione e anche quella di Associated Press. Ma c’è anche un altro tema a cui tengo molto e di cui si parla in Italia. Non ti faccio uno spiegone, ma è ovviamente la rappresentanza delle donne in Italia. So che tu probabilmente ingiustamente come programma siete finiti nel mirino. Nel panorama televisivo italiano non si salvano in molti, anzi non si salva nessuno. Io ti parlo anche come competenza da donna italiana che vive all’estero da quando aveva 8 anni, in Danimarca e in Inghilterra, e ti posso dire che c’è un’esperienza diversa. L’Italia non è l’Arabia Saudita; non dobbiamo diventare la Svezia ma magari un paese un po’ più equo. Diciamo perciò che quando si parla di competenze di donne in tv, non si mostra tutta la complessità della questione italiana. Io sono qui per le mie competenze, che ho accumulato però a 46 anni per le opportunità che ho avuto all’estero. Il problema è complesso; è dovere di autori televisivi in Italia risolverlo? Noi tutti possiamo far parte della soluzione”.

Poi ha proseguito: “Perciò ti do dei consigli non richiesti. Se noi come gente di tv vogliamo andare avanti dobbiamo fare due cose. Uno, tutti i programmi dovrebbero tenere il conto di chi invitano. Lo so che sembra da secchioni, ma è utile e del resto lo facciamo tutti in par condicio. E poi credo che ogni programma debba guardarsi e dirsi ‘ok, qual è il nostro limite?’ Il 50% è quasi inarrivabile perché quasi tutte le posizioni di potere in Italia sono occupate da uomini. 40? 30? 25%? La scelta sta a ogni programma; quello che si è fatto per anni in Inghilterra e ha dato i suoi frutti, è stato andare a cercare voci diverse e sviluppare voci diverse. So che non è facile, anche io cerco ospiti per il mio tg. La rappresentanza, però, è importante ed è uno dei punti deboli del nostro Paese. Sta migliorando ma a volte parlare solo di competenze nasconde certi problemi“.

La replica di Diego Bianchi: “Ti ringrazio, non riapro la questione perché come ti ho detto quando ci siamo parlati questa non è una puntata riparatoria, ma è giusto che chi invitiamo si esprima sul tema. Noi non abbiamo mai ignorato il problema, anzi, a volte è capitato uno squilibrio nell’altro senso”.

Diego Bianchi Fonte foto: ANSA
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