Primo maggio, Fedez contro tutti: cosa ha detto su Lega e Rai
Al Concertone del Primo maggio Fedez attacca la Lega sul ddl Zan e accusa la Rai di censura preventiva
Non solo una maratona musicale, con oltre 40 artisti coinvolti, e il ritorno della musica live: il Concertone del Primo maggio 2021, andato in scena dalla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica a Roma, è stato teatro anche di un acceso scontro politico. Protagonista assoluto Fedez, prima con il suo discorso dal palco, poi con un battibecco a distanza, tra social e comunicati, con i vertici Rai, accusati di censura.
Al centro della questione il monologo di Fedez al Concertone, con il cantante che ha duramente attaccato la Lega per le posizioni omofobe e per l’ostruzionismo al ddl Zan.
Fedez al Concertone, lo scontro con la Rai
L’intervento di Fedez è dovuto passare attraverso l’approvazione preventiva della Rai. Viale Mazzini ha smentito pressioni e censure preventive prima con una nota di Rai3, poi il presidente Marcello Foa ha a sua volta spiegato in un’altro comunicato che quel testo non era stato sottoposto alla sua approvazione come è consuetudine.
In tarda serata però il cantante ha smentito tutti pubblicando sui social un video in cui riprende una telefonata con la vice direttrice di Rai3 e con i suoi collaboratori in cui si sente chiaramente la richiesta di evitare riferimenti politici.
In particolare la lista di frasi omofobe pronunciate da diversi esponenti della Lega contro i gay, con i relativi nomi. “Francamente non mi sarei aspettato che dai vertici della Rai arrivasse una smentita rispetto a quello che è accaduto ieri”, ha detto Fedez.
“Sono stato chiamato dalla vicedirettrice di Rai3 e da una serie di suoi collaboratori, che mi hanno detto parole come ‘devi adeguarti ad un sistema’ oppure ‘i nomi che fai non puoi dirli’, e una serie di altre cose. Tutto questo dopo aver mandato il mio testo previa applicazione da parte loro, che già è assurdo di per sé”.
“È una cosa che non mi piace – ha sottolineato – e avrei voluto evitare di fare, però nel momento in cui mi si dà del bugiardo mi vedo costretto a pubblicare la telefonata, che fortunatamente ho registrato. E che è una delle telefonate più spiacevoli che ho avuto in vita mia. Davvero terribile”.
“È la prima volta – ha detto Fedez – che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere i partiti e i nomi e di edulcorarne il contenuto”.
“Ho dovuto lottare un pochino – ha aggiunto – ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e faccio”.
La controreplica della Rai e la risposta integrale della vicedirettrice di Rai Tre a Fedez
Secondo la Rai, il video postato da Fedez non fornirebbe una ricostruzione esaustiva e completa della vicenda. La direzione di Rai3, nella mattinata del 2 maggio, “conferma di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del Primo Maggio – richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto – e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista”.
La Rai aggiunge che “in riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez, notiamo che l’intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani (l’unica persona dell’azienda Rai tra quelle che intervengono nella conversazione pubblicata da Fedez) non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli”.
Quindi la trascrizione integrale delle parole dette dalla Capitani: “Mi scusi Fedez, sono Ilaria Capitani, vicedirettrice di Rai3, la Rai non ha proprio alcuna censura da fare. Nel senso che la Rai fa un acquisto di diritti e ripresa, quindi la Rai non è responsabile né della sua presenza, ci mancherebbe altro, né di quello che lei dirà. Ci tengo a sottolinearle che la Rai non ha assolutamente una censura, ok? Non è questo… Dopodiché io ritengo inopportuno il contesto, ma questa è una cosa sua”.
Fedez al Concertone, lo scontro con la Lega
Lo scontro con la Lega era iniziato ben prima dell’intervento sul palco del Concertone. “Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1° maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento”, avevano detto i parlamentari leghisti in Commissione Vigilanza Rai.
Matteo Salvini ha polemizzato in mattinata, twittando: “Il concertone costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, quindi i comizi ‘de sinistra’ sarebbero fuori luogo”.
Immediata la replica di Fedez: “Io vado al concertone a gratis e pago i miei musicisti che non lavorano da un anno e sul palco vorrei esprimermi da uomo libero senza che gli artisti debbano inviare i loro discorsi per approvazione preventiva da voi politici. Il suo partito ci è costato 49 milioni di euro”.
Fedez al primo maggio, l’appello a Draghi
Nel suo intervento dal palco del Concertone, Fedez è partito con il tema del settore spettacolo, rivolgendosi al premier Mario Draghi: “Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa. Caro Mario, io capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamo che il numero dei lavoratori del Calcio e il numero dei lavoratori dello Spettacolo si equivalgono”.
“Quindi non dico di spendere qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da quest’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni Quaranta e mai modificate sino ad oggi”.
“Quindi – ha detto Fedez – Caro Mario, come si è esposto nel merito della SuperLega con grande tempestività sarebbe altrettanto gradito il suo intervento per il mondo dello spettacolo”.
Fedez attacca la Lega sulla legge contro l’omofobia
Poi l’affondo alla Lega: “Due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari. Ecco Ostellari, ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo, che è già stato approvato alla Camera, come il ddl Zan può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo. Cioè se stesso”.
“Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza, vorrei decantarvi un po’ dei loro aforismi”.
Fedez ha quindi citato una serie di frasi contro i gay pronunciate da esponenti leghisti. Eccoli:
- “Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno”, Giovanni De Paoli, consigliere regionale Lega Liguria
- “I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali”, Alessandro Rinaldi, consigliere Lega Reggio Emilia
- “Gay vittime di aberrazioni della natura”, Luca Lepore e Massimiliano Bastoni, consiglieri comunali leghisti
- “I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie”, Alberto Zelger, consigliere comunale Lega Verona
- “Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza”, Stella Khorosheva, candidata leghista
- “Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay”, candidata della Lega Giuliana Livigni
“Qualcuno come Ostellari – ha proseguito Fedez – ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al ddl Zan e allora vediamole queste priorità: il Senato non ha avuto tempo per il ddl Zan perché doveva discutere l’etichettatura del vino; la riorganizzazione del Coni; l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano; e per non farsi mancare niente il reintegro del vitalizio di Formigoni”.