Morte di Tiziana Cantone, avviata una nuova indagine: l'accusa
La procura di Napoli ha aperto un nuovo fascicolo d'indagine per omicidio sulla morte di Tiziana Cantone
Nuovi sviluppi sul caso di Tiziana Cantone, la 31enne di Napoli che secondo quanto emerso finora si sarebbe tolta la vita il 13 settembre 2016 dopo che alcuni suoi video intimi erano finiti online a sua insaputa. A quattro anni e mezzo dalla morte della donna la Procura di Napoli Nord ha aperto un nuovo fascicolo d’indagine contro ignoti con l’ipotesi di omicidio.
Le indagini svolte dopo la morte della 31enne avevano avvalorato la tesi del suicidio per la disperazione seguita alla diffusione dei suoi video privati. Ora però sono emersi alcuni elementi che potrebbero mettere tutto in discussione.
Come riporta Repubblica, il pm ha deciso di avviare ulteriori indagini su una ipotesi alternativa al suicidio, sulla base della denuncia presentata quindici giorni fa dalla famiglia Cantone. La procura ha fatto sapere che l’apertura del nuovo fascicolo per omicidio è un “atto dovuto” in seguito agli elementi raccolti e depositati dai legali della madre di Tiziana, Teresa Giglio.
Sono diversi i nuovi elementi raccolti dal team di consulenti ingaggiati da Teresa Giglio. Tra questi le tracce di due Dna maschili ritrovati sulla pashmina, la sciarpa che Tiziana Cantone avrebbe utilizzato per impiccarsi e che è stata dissequestrata a novembre.
Inoltre il cellulare della donna sarebbe stato acceso, sbloccato e utilizzato per navigare sul web, per oltre un’ora, dopo il sequestro che era seguito al ritrovamento del cadavere. Sia gli investigatori che il consulente della procura avevano invece sostenuto che non era possibile esaminare il contenuto del telefonino in quanto inaccessibile a causa del pin.
Altro elemento: al momento del ritrovamento del cadavere da parte dei carabinieri, il cellulare dell’ex fidanzato di Tiziana Cantone si sarebbe agganciato a una cella telefonica della stessa zona.
Nei mesi scorsi la procura ha aperto un’inchiesta per frode processuale in relazione alla cancellazione di tutti i dati contenuti nell’iPhone e nell’iPad di Tiziana Cantone quando i dispositivi erano sotto la custodia della polizia giudiziaria per gli accertamenti successivi alla morte.