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Morte di Ramy Elgaml, Salvini difende i carabinieri dopo la diffusione del video: "Hanno fatto il loro lavoro"

Matteo Salvini ha difeso l'operato dei carabinieri coinvolti nel caso Ramy Elgaml dopo la diffusione di un video nel quale si vedono i militari speronarlo

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Tiene banco la morte di Ramy Elgaml, il 19enne che ha perso la vita a Milano dopo un lungo inseguimento con i carabinieri lo scorso 24 novembre. Il video dei suoi ultimi istanti di vita è stato diffuso e lo ha commentato anche il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha difeso l’operato dei militari.

Caso Ramy Elgaml, le parole di Matteo Salvini

Secondo il leader della Lega, i carabinieri che erano stati impegnati nell’inseguimento del ragazzo – e che ora un video ha mostrato mentre speronavano la moto sul quale viaggiava insieme a un suo amico – hanno fatto semplicemente il loro lavoro e non dovrebbero essere perseguiti.

Nelle immagini recentemente diffuse si sentono anche i due militari commentare il loro operato e compiacersi dell’essere riusciti a fermare i fuggitivi.

Ramy Elgaml Salvini carabinieri videoFonte foto: ANSA
Ramy Elgaml ricordato in uno dei cortei a lui dedicati

Il commento dopo la diffusione del video e la difesa dei carabinieri

Intervistato da Paolo Del Debbio a “Dritto e Rovescio”, su Rete 4, Matteo Salvini è tornato quindi sul caso Ramy e ha ribadito quanto aveva già affermato sui suoi social.

“Quando c’è la morte di un ragazzo è sempre una sconfitta, anzitutto. Ho ascoltato con estremo interesse da genitore le parole composte dei parenti e della fidanzata di Ramy, nel loro dolore sono stati inappuntabili mentre alcuni a sinistra no. Per la famiglia giù il cappello”, ha cominciato così il suo intervento.

Chiamato poi a dire la sua dopo la diffusione del video nel quale si vede Ramy Elgaml speronato dai carabinieri, aggiunge: “Detto questo, io penso che il 99% delle persone si ferma al posto di blocco, in quel caso poteva succedere di tutto. Poi si può discutere dell’opportunità o meno di alcune parole pronunciate da loro. Ma l’ultima delle cose utili da fare è perseguire i carabinieri perché hanno fatto il loro lavoro. Qua c’è un corpo dello Stato e qualcuno che non ha rispettato le leggi dello Stato”, ha detto.

La posizione del vicepremier

Il video della fine dell’inseguimento è stato diffuso da Tg3 e TgLa7: si tratta di immagini riprese da una telecamera comunale e di registrazioni della dashcam dell’auto dei carabinieri. In esse si vede il veicolo speronare la moto di Ramy e dell’amico Fares Bouzidi. Si sentono inoltre i militari dire: “Vaffancu*o non è caduto” e “Chiudilo che cade”, tra le altre cose. Parlando poi con altri colleghi alla radio, uno di loro comunica che il ragazzo è caduto e un altro risponde “bene”. Ora i carabinieri coinvolti potrebbero essere indagati per omicidio volontario con dolo eventuale.

Già in precedenza, sui suoi account social, Matteo Salvini si era espresso in merito.

“Di fronte a un posto di blocco forzato, i carabinieri hanno fatto il loro dovere in una situazione ad alto rischio. C’è un’indagine, spero ci sarà anche giustizia. Lasciatemi dire che provo sdegno verso chi dalla mattina alla sera, su giornali e social, getta fango sulle nostre Forze dell’Ordine”, aveva scritto.

ramy-elgaml-salvini-carabinieri-video Fonte foto: ANSA
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