Carabinieri del video di Ramy Elgaml accusati dal padre: "Sono sbagliati, ma ho fiducia in quelli giusti"
Dopo la diffusione del video dell’inseguimento dei Carabinieri, ha parlato il padre di Ramy Elgaml, esprimendo la sua fiducia negli agenti “giusti”
Scalpore e polemiche sono nate in seguito alla diffusione del video dell’inseguimento dei Carabinieri e dell’incidente nel quale è morto il giovane Ramy Elgaml. Mentre sul caso arriva l’attenzione della Procura di Milano, il padre del 19enne deceduto ha parlato di “carabinieri sbagliati”, esprimendo però “fiducia in quelli giusti”.
Le parole del padre di Ramy Elgaml
“Quelli che ho visto nel video, uno, due, tre, sono carabinieri sbagliati. Ma ci sono anche i Carabinieri veri. Non sono tutti uguali, e ho fiducia in quelli giusti”. Sono queste le parole, riportate da ANSA, di Yehia Elgaml, padre di Ramy, il giovane morto lo scorso novembre dopo un inseguimento dei Carabinieri.
Il padre del 19enne ha poi commentato anche le parole pervenute dalle comunicazioni radio dei militari, nei quali è possibile sentirli dire “è caduto, bene”: “Anche le parole, di tutti i Carabinieri, ‘è caduto, bene’. No! Come bene? Perché bene? Non va bene così” ha detto l’uomo.
Il padre di Ramy Elgaml, che ha parlato dei Carabinieri dopo la diffusione del video sull’incidente che ha portato alla morte del figlio
Ma nonostante il dolore, amplificato anche dalla diffusione dei video e degli audio della notte dell’incidente, Yehia Elgaml ha comunque ribadito di avere “fiducia nella giustizia italiana, al 100%”.
La morte di Ramy Elgaml
Ramy Elgaml avrebbe compiuto 20 anni lo scorso 17 dicembre, ma è morto nella notte tra il 24 e il 25 novembre, dopo un inseguimento in scooter con i Carabinieri terminato in via Ripamonti, a Milano.
Già nelle prime ore dopo l’uscita della notizia diverse persone, amici del giovane e cittadini della zona, hanno messo in dubbio quanto affermato dal verbale dei Carabinieri, secondo il quale lo scooter sul quale si trovava Ramy insieme all’amico Fares Bouzidi, sarebbe scivolato “scarrocciando a velocità sostenuta sul marciapiede, sino a impattare prima con il palo semaforico pedonale e terminando la sua corsa contro un’aiuola”.
Del caso ha parlato anche l’eurodeputata Ilaria Salis, che ha definito “inaccettabile” il comportamento dei Carabinieri: “Se oggi il caso non può più essere insabbiato, come è già accaduto altre volte in situazioni simili, lo dobbiamo anche alle proteste del quartiere Corvetto […] Lo dobbiamo alla comunità di amici e solidali che reclamano verità e giustizia per Ramy e Fares”.
Il video dei Carabinieri
A chiarire quanto realmente accaduto la notte dell’incidente ci ha pensato la diffusione di video e audio da parte dei Carabinieri, dal quale è emersa la prima grande discrepanza con il racconto ufficiale, che non faceva menzione dell’impatto tra lo scooter e la gazzella dei militari.
Proprio per questo, al momento il carabiniere che era alla guida è indagato per omicidio colposo stradale dalla Procura di Milano, ma c’è anche l’ipotesi di omicidio con dolo eventuale nel caso da contestare ad uno o più carabinieri.
Opinioni differenti arrivano però da destra, con l’esponente di FdI Francesco Rocca che parlato di una “tragica morte” avvenuta “dopo un lungo inseguimento, attraversando gran parte della città”, causato da dei giovani che “non avevano rispettato un posto di controllo delle Forze dell’Ordine […] è bene ricordarlo, soprattutto a chi tenta di strumentalizzare la vicenda” ha concluso Rocca.