Montevarchi nella polemica per la mensa con pane e olio agli alunni morosi, scoppia il caso politico
Se le famiglie non pagano la mensa, ai bambini tocca solo pane e olio: per la decisione piovono critiche dal Pd, ma la sindaca di centrodestra replica
Una mensa scolastica che serve solo pane e olio ai bambini le cui famiglie sono indietro con i pagamenti: succede a Montevarchi, in provincia di Arezzo, per volontà dell’amministrazione e non è nemmeno la prima volta. La misura ha suscitato critiche dal Pd che denuncia una discriminazione. La scelta, risponde la sindaca, è dovuta all’esigenza di coprire un buco ragguardevole in cassa.
- Montevarchi, chi non paga la mensa a pane e olio
- Il precedente del 2017 e le critiche
- La risposta della sindaca di Montevarchi
Montevarchi, chi non paga la mensa a pane e olio
Il caso arriva da Montevarchi, vicino ad Arezzo, dove la questione dei pasti scolastici non è una novità. La giunta di centrodestra ha deciso che i bambini delle famiglie morose a mensa non riceveranno il pasto completo, ma solo pane e olio.
L’amministrazione, guidata dalla sindaca Silvia Chiassai Martini, giustifica la misura con un buco di 85 mila euro nelle entrate, dovuto ai pagamenti non effettuati da settembre.
Il precedente del 2017 e le critiche
Simona Querci, responsabile scuola del Pd toscano, ha ricordato che questa politica era stata introdotta sette anni fa dalla stessa sindaca e ora viene riproposta.
“A giugno 2016 ho trovato un buco di circa 500 mila euro, derivante dalle morosità accumulate per mense e trasporti” aveva dichiarato nel 2017 Chiassai Martini a Repubblica. “Tengo a precisare che i genitori ‘morosi’ non sono in difficoltà economiche, solo che con atteggiamento ‘furbetto’ hanno accumulato mancati pagamenti”.
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A decidere di servire solo pane e olio in mensa (in caso di morosità) è stata l’amministrazione di Montevarchi, Arezzo
Ora la stessa amministrazione è tornata ai vecchi metodi, che Querci ha definito umilianti e discriminanti. “Un gesto che lascia il segno, che mette un bambino o una bambina nella condizione di sentirsi diverso, separato dagli altri, senza aver fatto nulla per meritarlo”.
“Quello che sta accadendo in alcune scuole di Montevarchi è vergognoso” ha commentato invece l’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini. “Il Ministro Valditara aveva parlato di umiliazione come fattore di crescita, evidentemente la sindaca Chiassai lo ha preso proprio alla lettera e dunque mi rivolgo a lei chiedendole che torni indietro rispetto a questa scelta vergognosa”.
La risposta della sindaca di Montevarchi
Dopo gli attacchi da parte dell’opposizione locale e regionale, la sindaca Silvia Chiassai Martini è intervenuta sulla questione mensa, replicando a tono e spiegando che nel recente passato le regole erano ben più severe di quelle attuali.
“Quando sono arrivata in Comune il regolamento della precedente giunta di sinistra prevedeva addirittura la sospensione del pasto per i figli delle famiglie morose” ha ricordato, intervistata da La Nazione. “Noi abbiamo cambiato quel regolamento ma occorre il rispetto di tutti nel fare il proprio dovere di cittadini” ha ribadito.
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