Quali regioni cambiano colore? I dati del monitoraggio Iss del 7 gennaio: sale indice Rt, raddoppia incidenza

Altre quattro regioni passano in zona gialla da lunedì 10 gennaio, andando ad aggiungersi agli 11 territori che hanno già abbandonato la fascia bianca. Secondo quanto appreso da Ansa, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze che dispongono il cambio di colore per Abruzzo, Emilia-Romagna, Toscana e Valle d’Aosta, in base ai dati del monitoraggio sul Covid dell’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute di oggi, venerdì 7 gennaio, esaminati in Cabina di regia.

Monitoraggio Iss, sale l’indice Rt e raddoppia l’incidenza

L’indice di trasmissibilità Rt questa settimana è in salita, con un valore di 1,43 dall’1,18 della settimana precedente. In aumento anche l’incidenza dei casi Covid in Italia, che subisce un raddoppio rispetto alla settimana scorsa.

L’incidenza riferita a ieri 6 gennaio, infatti, è pari a 1.669 casi su 100mila abitanti, il doppio rispetto al valore di 783 della scorsa settimana. In forte aumento, secondo i dati del monitoraggio Iss, il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (309.903 vs 124.707 della settimana precedente).

È in aumento anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50% vs 48%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34% vs 31%).

Monitoraggio Iss, preoccupano le terapie intensive

Preoccupa la situazione in terapia intensiva, dove sale il tasso di occupazione, che questa settimana è al 15,4% contro il 12,9% della settimana precedente.

Fonte foto: ANSA

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale invece al 21,6% rispetto al 17,1%. Lo si apprende dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Quali regioni rischiano di cambiare colore? 10 a rischio alto

Allo stato attuale, sono queste le regioni in zona gialla in Italia: Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia.

Da lunedì 10 gennaio a queste regioni andranno ad aggiungersi Abruzzo, Emilia-Romagna, Toscana e Valle d’Aosta. Tutte le altre restano in zona bianca.

Sono 10 le regioni/province autonome classificate a rischio alto, come riporta il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione.

Sono invece 11 le regioni che risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, sei sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Inoltre, quasi tutte riportano almeno una singola allerta di resilienza. Dieci infine le regioni che riportano molteplici allerte di resilienza.

Per quanto riguarda le terapie intensive, sono la Provincia autonoma di Trento, seguita dalle Marche e dal Piemonte a registrare questa settimana i valori più alti: la PA Trento è al 27,8% (rispetto alla soglia del 10%), le Marche al 23,9% e il Piemonte al 21,7%.

La maggiore occupazione dei reparti di area medica si registra invece in Val d’Aosta (al 42,4% rispetto alla soglia 15%), Liguria (34,2%) e Calabria (33,7%).

Regioni, quando scatta il cambio di colore

I colori delle regioni vengono stabiliti sulla base di tre parametri: incidenza settimanale dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari e quello nelle terapie intensive.

Il passaggio dalla zona bianca alla gialla scatta quando si raggiungono un’incidenza pari o superiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti, il tasso di occupazione dei reparti ordinari al 15% e quello delle terapie intensive al 10%.

Mentre si passa in zona arancione quando l’incidenza supera i 150 casi per 100mila abitanti, il tasso di ricoveri nelle terapie intensive va oltre il 20% e quello in area medica supera il 30%.

Fonte foto: ANSA