Il messaggio del Papa: "Basta lamentarsi, aiutiamo chi soffre"
"Siamo affamati di divertimento, ma abbiamo il vuoto dentro. Siamo analfabeti di bontà", ha detto il Papa durante la Messa di Natale
La Messa di Natale è stata anticipata in tutta Italia, compresa quella celebrata da Papa Francesco nella basilica vaticana, davanti a 200 presenti (nonostante una capienza di 7 mila) e 120 emittenti collegate. Il pontefice ha lanciato diversi messaggi. “Il figlio di Dio è nato scartato per dirci che ogni scartato è figlio di Dio“, ha detto in apertura.
Messa di Natale, il Papa: “Basta piangerci addosso”
Gesù “è venuto al mondo come viene al mondo un bimbo, debole e fragile, perché noi possiamo accogliere con tenerezza le nostre fragilità”. Così il Papa nell’omelia della Messa di Natale.
“Dio – ha aggiunto – ha messo tutta la nostra salvezza nella mangiatoia di una stalla e non teme le nostre povertà: lasciamo che la sua misericordia trasformi le nostre miserie”.
Quindi, un invito: “Dio è nato bambino per spingerci ad avere cura degli altri. Il suo tenero pianto ci fa capire quanto sono inutili tanti nostri capricci, e ne abbiamo tanti. Il suo amore disarmato e disarmante ci ricorda che il tempo che abbiamo non serve a piangerci addosso, ma a consolare le lacrime di chi soffre. Servendo i poveri – ha concluso il Papa – ameremo Dio”.
Messa di Natale, il Papa: “Affamati di successo, ma col vuoto dentro”
“Quante volte invece – ha sottolineato Papa Francesco -, affamati di divertimento, successo e mondanità, alimentiamo la vita con cibi che non sfamano e lasciano il vuoto dentro?”.
“Insaziabili di avere, ci buttiamo in tante mangiatoie di vanità, scordando la mangiatoia di Betlemme. Quella mangiatoia, povera di tutto e ricca di amore, insegna che il nutrimento della vita è lasciarci amare da Dio e amare gli altri”, ha aggiunto.
“Noi invece parliamo molto – ha commentato il Pontefice – ma siamo spesso analfabeti di bontà“.
Quindi, la conclusione dopo un anno difficile per tutto il mondo: “Siamo figli amati, è questo il messaggio che porta il Natale ed è più forte di qualsiasi preoccupazione. Più forte delle ferite e dei fallimenti del passato, delle paure e dell’inquietudine per il futuro, c’è questa verità”.