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Matteo Messina Denaro, dalla clinica La Maddalena di Palermo parte un appello al boss: cosa hanno scritto

La responsabile area legale affari generali della clinica La Maddalena di Palermo ha lanciato un appello a Matteo Messina Denaro: cosa ha scritto

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Otto giorni dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, una responsabile della clinica di Palermo presso cui si recava per cure mediche ha lanciato un appello al super boss: nel post si fa accenno alle vittime di mafia e al precario stato di salute dell’ex latitante.

Messina Denaro, parla la responsabile legale della clinica

A lanciarlo è Alessia Randazzo, responsabile area legale affari generali della clinica La Maddalena di Palermo, all’esterno della quale Matteo Messina Denaro è stato arrestato lunedì 16 gennaio 2023. Tramite Facebook, si è sfogata contro “La volgarità, l’insinuazione, l’illazione”, definite le “le scorciatoie più imboccate in queste ore”.

Le risposte, a suo giudizio, sono contenute nelle cartella clinica in mano del super boss: “Mi pare evidente – non c’è schema di terapia che possa condurre a guarigione“. Le condizioni del boss, proprio come dichiarato nelle scorse ore dal pentito Salvatore Baiardo, sarebbero molto gravi, terminali per certi versi.

Il pensiero della Randazzo va però a quelle persone che “da oltre vent’anni escono di casa ogni mattina per servire e non per apparire”, ovvero i medici e il personale suo malgrado coinvolto nella vicenda. “Le spalle oramai si sono fatte larghe” ha aggiunto, lanciando poi un appello al boss di Cosa Nostra.

L’appello al super boss Matteo Messina Denaro

Nel suo post, ripreso anche da Adnkronos, Alessia Randazzo sembra lamentarsi delle critiche e le accuse mosse verso la clinica Palermo, sotto indagine per capire se qualcuno abbia in qualche modo favorito la latitanza di Messina Denaro.

Si rivolge quindi direttamente a lui, chiamandolo però con il nome col quale si è fatto conoscere durante le cure chemioterapiche: “Al signor Andrea Bonafede avrei da dire una sola cosa – ha scritto – se, facendoti prestare una vita che non meriti, nel cammino della malattia ti fossi specchiato in ognuno dei tuoi errori, adesso parla“.

In chiusura, cita anche le vittime di mafiacome Giuseppe Di Matteo – che hanno perso la vita a causa dell’operato di Cosa Nostra. L’invito è a parlare, “fallo ora che sai che non manca molto al momento in cui quel bambino e tutti gli altri te li ritroverai davanti”.

Arrestato il prestanome Andrea Bonafede

Sul fronte giudiziario, invece, si sono mosso di nuovo gli inquirenti che cercano di smantellare la rete che ha protetto Matteo Messina Denaro negli ultimi 30 anni. Ieri è stato arrestato Andrea Bonafede, il geometra 59enne di Campobello di Mazara che ha prestato la sua identità al boss.

Accusato di associazione mafiosa, è stato arrestato dai carabinieri del Ros e condotto nella caserma del Comando Provinciale di Trapani. I due sarebbero amici sin dall’infanzia e per chi indaga Bonafede è uno dei suoi fiancheggiatori più fedeli.

Arrestato Andrea BonafedeFonte foto: ANSA
Le immagini dell’arresto di Andrea Bonafede

Un uomo d’onore silenzio, è stato definito. Non solo avrebbe consegnato all’ex latitante la sua carta di identità e la tessera sanitaria, ma avrebbe comprato anche la casa di Campobello di Mazara in cui lo stesso Messina Denaro dove si è rifugiato l’ultimo dei Corleonesi.

matteo-messina-denaro-clinica Fonte foto: ANSA
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