Coronavirus, quale mascherina usare contro le varianti: i dubbi
Secondo alcuni medici sarebbe meglio utilizzare la mascherina Ffp2 contro la variante inglese del coronavirus
La mascherina chirurgica potrebbe non bastare per proteggersi dalle temute mutazioni del coronavirus, secondo quanto riferito da alcuni medici e scienziati. “Una delle misure che si possono prendere subito per rallentare la diffusione della variante inglese è abbandonare le mascherine di cotone. Al chiuso vanno sostituite con la mascherina Ffp2“, ha spiegato Giorgio Gilestro, neurobiologo e docente all’Imperial College di Londra, su Twitter.
Il medico ha chiarito: “Sto parlando di una misura epidemiologica volta a provare a rallentare il contagio in questo periodo critico, non di una scelta personale. Lo Stato dovrebbe ovviamente sovvenzionare una mossa di questo tipo, l’investimento pubblico in termini di rischio è chiaro”.
Le dichiarazioni hanno fatto discutere gli utenti del web, e l’epidemiologo Paolo D’Ancona, dell’Istituto superiore di sanità, ha spiegato ad Adnkronos che “la mascherina chirurgica, se indossata correttamente e con le dovuta distanza, resta la protezione di riferimento anche contro le varianti del coronavirus“.
“Ovviamente mai slegata dalle altre misure, compreso il lavaggio delle mani. A proteggerci dal virus non è un solo elemento, ma la combinazione delle misure osservate in modo corretto e rigoroso”, ha chiarito.
Per questo motivo “abbiamo indicato, a scuola, l’uso delle mascherine chirurgiche: per offrire una protezione standard. Se si mantengono le distanze le mascherine chirurgiche fanno il loro dovere”.
“Per quanto riguarda invece ambienti sanitari e particolarmente chiusi, dove non possono essere rispettate misure di distanziamento, invece c’è bisogno della protezione massima dei dispositivi di protezione individuale, in considerazione dei maggiori rischi di droplets e aerosol nelle fasi dell’assistenza sanitaria”, ha concluso Paolo D’Ancona, intervistato dall’Adnkronos.
L’indicazione sembra dunque essere quella di indossare la mascherina Ffp2 nei casi in cui sia impossibile mantenere il distanziamento sociale a contatto con pazienti e operatori sanitari o rimanendo in ambienti non areati per molto tempo.