Long Covid, rari gli effetti di lunga durata sui bambini: lo studio
Un maxi studio britannico ha analizzato l'eventuale persistenza di sintomi del Covid-19 sui bambini nel tempo
Le fasce d’età più giovani tra i soggetti che hanno contratto il Covid-19 non subiscono sintomi a lungo termine. Lo sostiene uno studio britannico pubblicato su ‘The Lancet Child & Adolescent Health’, e riportato da Adnkronos, che analizza per la prima volta in maniera completa gli effetti, a distanza di settimane dalla guarigione, dell’infezione da Sars-CoV-2 nei bambini e ragazzi sintomatici di età compresa tra 5 e 17 anni.
Long Covid, rari gli effetti di lunga durata sui bambini: l’analisi dei dati
La ricerca effettuata sui dati di 1.734 piccoli pazienti, raccolti tra l’1 settembre 2020 e il 22 febbraio 2021, ha rilevato che per la quasi totalità dei casi la ripresa dalla malattia è avvenuta nell’arco di 6 giorni, dopo la manifestazione di pochi sintomi in media per 3 giorni.
Quasi tutti i sintomatici sono guariti comunque entro 8 settimane (98,2%), un dato incoraggiante in prospettiva degli effetti a lungo termine sui più piccoli. In generale dunque, rispetto agli adulti, gli strascichi del Covid-19 sembrerebbero essere più rari nei bambini.
Nel 4,4% dei bambini, 77 su 1.734, i sintomi hanno però continuato a manifestarsi anche oltre le 4 settimane. Tra questi i più frequenti sono stati affaticamento, mal di testa o perdita dell’olfatto.
“È rassicurante che il numero di bambini che manifestano sintomi di lunga durata dei sintomi di Covid-19 sia basso – ha commentato Emma Duncan del King’s College di Londra, autrice principale e senior dello studio – Ma una piccola quota sperimenta” forme di long Covid “e il nostro studio convalida le esperienze di questi bambini e delle loro famiglie”.
Long Covid, rari gli effetti di lunga durata sui bambini: lo studio sui sintomatici
Come spiegato dai ricercatori, malattia e convalescenza sono state seguite da un genitore o da un tutore tramite l’App Zoe Covid Study, ma non è stato possibile effettuare un controllo incrociato con le cartelle cliniche.
Tra i pochi bambini sintomatici le manifestazione più comune oltre il mese dalla guarigione è stata l’affaticamento nell’84% dei casi. Per oltre il 77% sono stati registrati anche mal di testa e la perdita dell’olfatto, il primo sintomo in particolare all’inizio della malattia, mentre il secondo tendeva ad apparire più tardi e a rimanere più a lungo.
L’1,8% dei bambini che hanno sviluppato sintomi almeno 2 mesi prima della fine del periodo di studio li ha avuti per più di 8 settimane.
“I nostri dati evidenziano che anche altre malattie, come raffreddore e influenza, possono avere sintomi prolungati nei bambini ed è importante considerarlo quando si pianificano i servizi sanitari pediatrici durante la pandemia e oltre” ha spiegato Michael Absoud, autore senior dello studio.
“Sarà particolarmente importante adesso, dato che è probabile che la prevalenza di queste malattie aumenti man mano che le misure di distanziamento fisico attuate per prevenire la diffusione di Covid si allentano. Tutti i bambini che hanno sintomi persistenti – di qualsiasi malattia – hanno bisogno di un tempestivo supporto multidisciplinare” ha aggiunto infine il ricercatore.