Liliana Resinovich, il giallo sulla scomparsa: gli orari, la versione del marito, e l‘autopsia
Cosa sappiamo sulla scomparsa di Liliana Resinovich: la ricostruzione di quel 14 dicembre e il ritrovamento di un cadavere nel bosco
Si infittiscono le indagini sulla scomparsa di Liliana Resinovich dopo il ritrovamento di un cadavere nel bosco di Trieste. Della donna, ex dipendente regionale di 63 anni, si sono perse le tracce martedì 14 dicembre, poi il 5 gennaio è stato trovato un corpo tra gli alberi del parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Resta da accertare se il cadavere sia quello di Liliana ma, in attesa della conferma dell’autopsia, questa sembra essere l’ipotesi più accreditata.
Nel frattempo, gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle telecamere per avvalorare le testimonianze raccolte finora e per provare a ricostruire la giornata della scomparsa di Liliana. Tra i luoghi nei quali sono stati effettuati i sopralluoghi c’è anche un magazzino di proprietà del marito Sebastiano Visentin che aveva detto che alcune telecamere di sorveglianza avevano immortalato sua moglie mentre si recava alla stazione degli autobus la mattina del 14 dicembre, versione poi non confermata.
- Cosa è successo il 14 dicembre, la ricostruzione
- La versione del marito Sebastiano Visintin
- L’autopsia sul cadavere trovato nel bosco di Trieste
Cosa è successo il 14 dicembre, la ricostruzione
Secondo le testimonianze raccolte, l’amico Claudio Sterpin, 82 anni, sarebbe stato l’ultima persona ad aver parlato con Liliana prima della scomparsa. I due erano soliti incontrarsi ogni martedì e, proprio quella mattina, lei gli avrebbe telefonato per avvisarlo che avrebbe fatto tardi perché doveva portare il suo telefonino in un negozio Wind per farlo riparare. Ma Liliana non ha più risposto alle successive chiamate e nemmeno al messaggio che le ha inviato il fratello Sergio. Lei in quel negozio non ci è mai arrivata.
Nel pomeriggio il marito ha risposto alla terza chiamata dell’amico, ma la linea è caduta immediatamente. I telefoni e altri oggetti personali di Liliana infatti sono stati trovati nella loro abitazione. In serata poi ha denunciato in Questura la scomparsa della moglie.
Vediamo la cronologia degli eventi accertati di quell 14 dicembre.
- Ore 8:22, telefonata all’amico per avvisare del ritardo
- Ore 9:20, messaggio del fratello senza risposta
- Ore 10:45, prima chiamata dell’amico senza risposta
- Ore 11:30, seconda chiamata dell’amico senza risposta
- Ore 12:00, il fratello e l’amico verificano che Liliana non è passata dal negozio
- Pomeriggio, il marito risponde alla terza chiamata dell’amico, ma cade la linea
- Ore 22:00, il marito denuncia la scomparsa in Questura
La versione del marito Sebastiano Visintin
Sebastiano Visintin, fotografo in pensione di 72 anni, è il marito di Liliana Resinovich. È stato lui a denunciare la scomparsa della donna nella serata del 14 dicembre. Secondo alcune testimonianze di amici e parenti, il rapporto tra i due sarebbe stato in crisi già da tempo.
Sebastiano ha dichiarato che quella mattina è passato in alcuni supermercati e pescherie per ritirare i coltelli che avrebbe poi portato nel suo magazzino per l’affilatura, attività che svolge da quando è in pensione. Successivamente sarebbe uscito in bici per provare la nuova telecamera goPro, sarebbe poi rientrato a casa per pranzo e uscito di nuovo in bici nel pomeriggio.
“Io sono stanco, stanco e ho anche paura di dire cose sbagliate – ha dichiarato Sebstiano Visintin in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – Ho paura di non saper difendermi perché sono sotto pressione”.
Vediamo come si è svolta la giornata del 14 dicembre secondo la ricostruzione del marito di Liliana Resinovich.
- Ore 7:40, uscita da casa in auto per ritirare i coltelli
- Ore 9:20, arrivo in auto al laboratorio dei coltelli
- Ore 11:30, uscita dal laboratorio in bici per le prove su strada della nuova goPro
- Ore 13:45, rientro a casa in bici per pranzo
- Pomeriggio, uscita di casa in bici, arrivo in laboratorio e poi ritorno a casa in auto, trasportando la bici
- Ore 22:00, denuncia in Questura della scomparsa di Liliana
L’autopsia sul cadavere trovato nel bosco di Trieste
Il 5 gennaio è stato trovato un cadavere nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Il corpo era avvolto in due sacchi neri e dei sacchetti di nylon avvolgevano la testa. Non è ancora stato confermato che sia il corpo di Liliana Resinovich, anche se questa è l’ipotesi più accreditata.
Ieri, sabato 9 gennaio, è stata eseguita la tac sul corpo, mentre l’autopsia è in programma per domani 11 gennaio. Questi esami accerteranno l’identità del cadavere ritrovato, la causa del decesso e probabilmente anche l’orario. Su quest’ultimo punto potrebbero sorgere delle difficoltà poiché sono passati 21 giorni tra la data della scomparsa di Liliana e quello del ritrovamento di questo corpo nel bosco.
I risultati dell’analisi della medicina legale potrebbero fornire nuovi dettagli sulla vicenda e chiarire l’esattezza e la congruenza delle testimonianze raccolte finora dagli inquirenti.