Cadavere in un sacco a Trieste, potrebbe essere quello di Liliana Resinovich: cosa è emerso dai primi esami
Il cadavere di una donna è stato trovato non lontano dalla casa di Liliana Resinovich, la 63enne scomparsa a Trieste il 14 dicembre scorso
Giallo a Trieste: in un’area verde della città è stato rinvenuto il cadavere di una donna avvolto in due sacchi neri. Il ritrovamento è stato effettuato tra la vegetazione del parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Potrebbe trattarsi di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa da casa il 14 dicembre scorso, ma l’identità della vittima non è ancora stata confermata.
Cadavere in un sacco a Trieste: forse è la donna scomparsa il 14 dicembre
Secondo quanto emerso, il cadavere è stato trovato in mezzo ad una siepe, parzialmente occultato in un sacco nero, a circa cinquanta metri dal vialetto che attraversa l’ex ospedale psichiatrico. Il luogo è distante poche centinaia di metri dalla casa in cui l’ex dipendente regionale abitava con il marito Sebastiano Visintin.
Le ricerche sul posto sono iniziate verso le 14. Vi hanno preso parte vigili del fuoco, polizia, carabinieri, guardia di finanza e corpo forestale. Sul posto è poi intervenuto il personale della polizia scientifica. La zona del ritrovamento è stata circoscritta per consentire la ricerca di tracce ed elementi utili alle indagini.
Gli inquirenti ritengono “molto probabile” che il corpo della donna rinvenuto a Trieste sia quello di Liliana Resinovich. Il procuratore Antonio De Nicolo ha dichiarato al Corriere della Sera che “corrispondono gli occhiali”.
Stando a un primo esame sul corpo la morte della donna sarebbe recente, avvenuta qualche giorno dopo, e non risalirebbe dunque a tre settimane fa, quando è scomparsa Lily.
Liliana Resinovich scomparsa a Trieste, la ricostruzione
Di Liliana Resinovich, conosciuta tra gli amici come Lilly, non si è saputo più nulla dalla mattina del 14 dicembre scorso. La 63enne ex dipendente della Regione era uscita di casa per andare a trovare un amico 82enne per aiutarlo nelle faccende domestiche, come faceva da 4 mesi. Un rapporto che la donna avrebbe tenuto nascosto al marito, secondo quanto raccontato da questi.
La donna è uscita lasciando la borsetta, il portafoglio e i cellulari in casa. L’ultima testimonianza sarebbe quella di una commerciante di frutta e verdura della zona che la avrebbe vista passare di fronte al proprio negozio, tra le 8 e le 9.
Liliana Resinovich
“Lilly mi ha chiamato per avvisarmi che sarebbe venuta da me un po’ più tardi del solito, attorno alle 10, doveva infatti passare prima al negozio di WindTre”, ha raccontato l’anziano amico della donna scomparsa.
“Da qualche mese lei viene da me per darmi una mano a stirare. Ci conosciamo da quarant’anni e siamo legati da un’amicizia affettuosa”, ha spiegato.
Liliana Resinovich, le parole del marito
Sul luogo del ritrovamento del cadavere è giunto nel pomeriggio anche Sebastiano Visintin, il marito della 63enne scomparsa a cui potrebbe appartenere il corpo.
“Nessuno mi ha contatto per un eventuale riconoscimento del corpo”, ha detto all’Ansa spiegando di essere giunto di sua iniziativa. “Spero di non trovare il corpo di Lilly, se è lei resterà una traccia indelebile nel mio cuore”, ha aggiunto.
Liliana Resinovich scomparsa a Trieste, le indagini
Le indagini della squadra mobile, coordinate dal pm Maddalena Chergia, vanno avanti da giorni a tutto campo. Gli investigatori stanno verificando i fatti riportati dal marito, che avrebbe riportato due versioni diverse: inizialmente Visentin avrebbe spiegato di essere uscito di casa per testare con la bicicletta una telecamera GoPro.
Dopo avrebbe precisato di aver usato la bici appena nella tarda mattinata, mentre nelle ore precedenti si sarebbe occupato della consegna di coltelli a supermercati e pescherie: “Ho un laboratorio in cui affilo lame – ha detto – un’attività che svolgo in nero da pensionato”.