Joe Biden al vertice dei Paesi Nato a Washington: "La Russia non prevarrà, l'Ucraina può fermare Putin"
Joe Biden ha aperto il vertice Nato a Washington sottolineando la necessità per l'Ucraina di fermare la Russia di Vladimir Putin. Annunciata la donazione di 5 nuovi sistemi di difesa aerea
“La Russia non prevarrà. L’Ucraina può fermare Putin e lo farà”. Parola di Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti ha dato il benvenuto a Washington ai leader dei Paesi della Nato, aprendo il vertice nella capitale americana (in programma dal 9 all’11 luglio) in occasione del 75esimo anniversario della firma del Trattato Nord Atlantico. Nel corso dell’inaugurazione del summit, il leader democratico ha anche annunciato una “donazione storica” al Paese di Volodymyr Zelensky: 5 ulteriori sistemi di difesa aerea da parte di Stati Uniti, Italia, Germania, Romania e Olanda.
- Le parole di Joe Biden al vertice Nato: l'attacco alla Russia e a Vladimir Putin
- La possibile adesione dell'Ucraina alla Nato
- Il vertice a Washington
Le parole di Joe Biden al vertice Nato: l’attacco alla Russia e a Vladimir Putin
“La Nato fu fondata per proteggere la democrazia e noi siamo qui per rinnovare quell’impegno, oggi la Nato è più potente che mai”, ha dichiarato Biden in apertura dell’evento.
“Quando siamo stati attaccati l’11 settembre l’articolo 5 è stato invocato per la prima volta e i nostri alleati ci sono venuti in soccorso e noi non dimenticheremo”, ha poi aggiunto il politico, in piena campagna elettorale in vista delle prossime elezioni presidenziali Usa a novembre (nonostante le voci sempre più insistenti su un suo possibile ritiro nella sfida contro Donald Trump).
Joe Biden pronuncia il suo discorso al vertice Nato presso l’Andrew W. Mellon Auditorium di Washington
Il capo della Casa Bianca ha poi affrontato il tema relativo alla guerra tra Kiev e Mosca:
“La Russia sta fallendo nella guerra in Ucraina. Il presidente Vladimir Putin pensava di far crollare la Nato, che invece oggi è più forte che mai: l’Ucraina è ancora un Paese libero e indipendente, e continuerà ad esserlo dopo la guerra. L’Ucraina, assieme alla Nato, può fermare e fermerà la Russia”.
L’annuncio dei sistemi di difesa aerea che verranno donati a Zelensky riguarda 4 Patriot e un nuovo sistema SAMP-T, che verrà inviato dall’Italia (come confermato da Roma nelle scorse settimane).
La possibile adesione dell’Ucraina alla Nato
Nelle ultime ore l’ambasciata ucraina a Washington ha fatto sapere che la futura adesione del Paese alla Nato “non è un capriccio ma una questione di sopravvivenza“, come riportato anche dal Corriere della Sera.
La maggior parte dei Paesi dell’Alleanza atlantica hanno firmato accordi bilaterali di sicurezza a lungo termine con il Paese in guerra. Anche l’Unione europea ha firmato un “impegno comune per la sicurezza” e, contemporaneamente, i membri del G7 hanno trovato l’accordo per il prestito di 50 miliardi di dollari sui profitti generati dagli asset russi congelati.
Nel frattempo la stessa Nato sta stabilendo un nuovo comando nella città tedesca di Wiesbaden, nel Land dell’Assia, per garantire una fornitura di aiuti duratura anche in caso di una vittoria di Trump alle prossime elezioni americane.
Il vertice a Washington
Il vertice Nato a Washington ha blindato la capitale statunitense per tre giorni, con strade bloccate e traffico limitato.
Si tratta di un summit storico, non solo perché cade in concomitanza con il 75esimo anniversario della firma del Trattato Nord Atlantico, ma anche perché arriva in uno dei momenti più delicati per il futuro degli equilibri geopolitici mondiali, con due importanti conflitti in corso e le elezioni presidenziali americane a novembre (che potrebbero cambiare drasticamente lo scenario).
Stando a quanto riferito da diversi media americani, la bozza del comunicato finale dovrebbe descrivere come “irreversibile” il percorso per l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza.
Altri due temi saranno centrali nel corso del vertice, come anticipato dal segretario generale Jens Stoltenberg: l’aumento della difesa e della deterrenza e il rafforzamento delle partnership globali, soprattutto nella zona dell’Indo-Pacifico.