Italiani in Libano invitati a tornare in patria, si tratta di 3mila persone: il messaggio di Tajani ai turisti
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha invitato gli italiani in Libano a fare immediatamente rientro in patria. Pronte 2 navi per i rimpatri d'emergenza
I circa 3.000 italiani in Libano sono stati invitati a lasciare il Paese mediorientale al più presto. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nonché vicepremier, ha invitato i connazionali a fare ritorno in patria. In Libano ci sono poi oltre 1.000 militari impiegati nella missione Unifil, mentre altri 200 sono a Beirut per la missione Mibil.
Navi per l’evacuazione degli italiani dal Libano
I massicci piani di evacuazione, predisposti dai ministeri di Esteri e Difesa, scatteranno in caso la situazione dovesse precipitare e i voli commerciali non dovessero essere sufficienti.
Come riporta l’Ansa, sono almeno 2 le navi della Marina militare già nell’area che potrebbero, all’occorrenza, riportare a casa i connazionali. Per l’evacuazione potrebbe inoltre venire utilizzata anche una terza nave al momento non presente al largo del Libano.
Visto l’aggravarsi della situazione, invitiamo gli italiani che soggiornano temporaneamente in Libano a non recarsi assolutamente nel Sud del Paese e a rientrare in Italia con voli commerciali il più presto possibile. Numero Unità di crisi Farnesina +390636225. […] Invitiamo altresì i turisti italiani a non recarsi in Libano.
Questi i messaggi di Antonio Tajani affidati a X. Il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale ha presieduto una riunione in videoconferenza dei ministri degli Esteri del G7 sulla situazione in Medio Oriente, organizzata nell’ambito della Presidenza italiana del G7.
Rischio escalation
La situazione è precipitata a seguito dell’assassinio di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas ucciso a Teheran, e all’ordine di rappresaglia lanciato dall’ayatollah Khamenei. Una trentina di razzi sono stati sparati dal Sud del Libano contro Israele. Israele si sta preparando a una risposta militare da parte dell’Iran e dei suoi alleati.
Il recente attacco di Israele potrebbe segnare l’inizio di un’escalation: l’ayatollah Khamenei ha promesso vendetta: “Il regime sionista affronterà una dura punizione per l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh”.
Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.
Hamas opera in Palestina, ma i suoi capi sono presenti in diversi Paesi fra cui Libano, Iran e Qatar. Hezbollah, invece, opera in Libano. Le due organizzazioni paramilitari rappresentano la “resistenza” guidata dall’Iran contro l’occupazione israeliana di Gaza e della Cisgiordania.
La decisione di Usa e Uk
Prima dell’Italia, già Usa e Regno Unito avevano invitano i propri connazionali a lasciare il Libano nella giornata del 3 agosto.