Israele risponde a Hezbollah per l'attacco a Majdal Shams, raid aerei nel Libano: colpite 5 città
Risposta aerea di Israele contro Hezbollah in tutto il Libano per l'attacco alla città di Majdal Shams, che ha provocato almeno 12 vittime e 30 feriti
Raid aerei di Israele in risposta all’attacco a Majdal Shams, che ha provocato 12 morti e oltre 30 feriti, soprattutto tra bambini. Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 luglio le forze armate dell’Idf hanno bombardato almeno cinque città e villaggi nel sud del Libano, come rappresaglia contro Hezbollah per il lancio di razzi che ha colpito un campo da calcio nella città nel nord di Israele. Il Partito di Dio libanese ha negato ogni accusa, ma il governo di Tel Aviv non ha dubbi sulle responsabilità dell’organizzazione islamica e conferme arrivano anche dagli Stati Uniti. In seguito alla crisi, Benyamin Netanyahu è rientrato in anticipo dal suo viaggio negli Usa.
La reazione di Netanyahu
Il premier israeliano si è detto “scioccato” nel vedere l’attacco a Majdal Shams. “Tra gli assassinati c’erano dei bambini piccoli che giocavano a calcio”, ha detto in una dichiarazione video, “e altri sono stati assassinati. Abbiamo tutti il cuore spezzato da queste immagini”.
“Abbracciamo le famiglie, abbracciamo l’intera comunità drusa in questo momento difficile, che è anche il nostro momento difficile”, ha affermato Netanyahu, promettendo che Israele “non lascerà che questo passi in silenzio“. Il premier israeliano è partito dalla base aerea di Andrews a Washington, in anticipo sul programma del suo viaggio negli Usa, per tornare in Israele.
Macerie nel campo di calcio colpito da razzi a Majdal Shams, nel nord di Israele
La risposta di Israele a Hezbollah
Arrivato nella città druso-israeliana di Majdal Shams, il tenente generale Herzi Halevi, capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, ha dichiarato che in seguito all’attacco Hezbollah riceverà una risposta “molto, molto significativa“.
“Colpiremo duramente Hezbollah”, ha promesso il generale, aggiungendo che l’organizzazione islamistica “non fa distinzione tra uccidere drusi o ebrei”.
Almeno cinque città e villaggi nel sud del Libano sono stati colpiti da raid aerei israeliani nella notte tra sabato 27 e domenica 28 luglio. Secondo quanto riferito dal canale televisivo libanese Al-Manar i caccia “hanno effettuato attacchi aerei sulle città di El-Khiyam e Kfar Qila nel Libano meridionale”, così come “alla periferia delle città di Abbasiya e Burj al-Shimali nel distretto di Tiro”. Inoltre, secondo il canale televisivo, un missile è stato lanciato contro il villaggio di Tair Kharfa.
Come confermato su ‘X’ da Idf, aerei da combattimento hanno colpito “una serie di obiettivi dell’organizzazione terroristica Hezbollah in tutto il Libano”.
“Ora ci aspettiamo un pesante attacco“: è quanto avrebbero dichiarato fonti di Hezbollah a un’agenzia di stampa tedesca, ripresa dalle tv israeliane.
Sulla reazione di Tel Aviv è arrivata nella mattinata di domenica la dichiarazione dell’Iran, che tramite il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani, ha avvertito sulle conseguenze di “qualsiasi nuovo avventurismo di Israele in Libano, con il pretesto di rappresaglia per gli attacchi missilistici sulle alture del Golan”.
In merito alla strage di Majdal Shams si è espresso anche Donald Trump: “L’attacco di oggi a Israele non può essere dimenticato. Questo attacco, come quello del 7 ottobre o la guerra tra Ucraina e Russia, non sarebbe mai avvenuto se io fossi stato presidente“, ha dichiarato il candidato repubblicano alla Casa Bianca sul suo social network, Truth Social, incolpando “l’incompetente amministrazione Biden-Harris”.
L’attacco a Majdal Shams
Riguardo le responsabilità di Hezbollah su lancio di razzi nel Nord di Israele sarebbero d’accordo anche funzionari dell’intelligence statunitense, secondo cui non ci sarebbero dubbi che l’organizzazione islamista abbia lanciato l’attacco sulla città druso-israeliana sulle alture del Golan, ma che non sarebbe ancora chiaro se avesse intenzione di colpire l’obiettivo o se si sia trattato di un errore.
Come riportato dal Jerusalem Post, l’ammiraglio Daniel Hagari, portavoce di Idf ha dichiarato che il razzo lanciato contro Majdal Shams era un razzo Falaq 1 di produzione iraniana, la cui testata trasporta oltre 50 chili di esplosivo. Hagari ha sostenuto affermato che questo tipo di arma è in possesso soltanto di Hezbollah e che il gruppo islamista avrebbe “effettuato il lancio dall’area di Chebaa in Libano”.
Nella mattinata di domenica 28 luglio sono stati resi noti i nomi e diffuse le foto di 11 dei 12 bambini e ragazzi uccisi dal razzo, che verranno sepolti questa mattina nell’insediamento. Si tratta di tre bambine e otto tra bambini e adolescenti. In migliaia a prendere parte alle esequie delle vittime di Majdal Shams.