In Ucraina sono già stati uccisi cinque generali russi. Perché un numero così alto, cosa sta succedendo
Perché tanti alti ufficiali russi stanno morendo nella guerra in Ucraina: le possibili spiegazioni
Nelle ultime ore lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha annunciato l’uccisione del generale russo Andrei Mordvichev, comandante dell’ottava armata combinata, il quinto alto ufficiale di Mosca ad aver perso la vita in combattimento in tre settimane di guerra. Si tratta di un numero molto alto, un quarto dei circa 20 generali schierati da Putin per l’invasione dell’Ucraina.
Uccisi in Ucraina cinque generali russi
Sono già una decina gli alti ufficiali russi caduti in combattimento dall’inizio della guerra di invasione dell’Ucraina, cinque dei quali generali. Lo riporta l’agenzia di stampa ucraina Unian citando l’ufficio del comandante in capo delle forze armate ucraine.
Si tratta di un numero molto alto, considerando che nei conflitti degli ultimi decenni è abbastanza inusuale morire in guerra per un ufficiale di alto rango. Come ricorda su Twitter il ricercatore di Ispi Matteo Villa, durante i sei anni della guerra del Vietnam morirono in combattimento 11 generali americani.
Nell’invasione dell’Ucraina siamo già a cinque generali uccisi in appena tre settimane di guerra. Perdite pesanti per la Russia, che si vanno ad aggiungere ai tanti caduti nei primi 20 giorni di guerra.
Una stima recente del New York Times parla di oltre 7mila soldati russi morti finora (14mila secondo Kiev). Numeri alti se paragonati a quelli registrati nelle guerre degli ultimi decenni: le perdite russe nella guerra in Afghanistan, durata dieci anni, sono stimate in 50mila.
Una colonna di mezzi russi avanza in territorio ucraino
Chi sono i cinque generali russi uccisi in Ucraina
Il primo generale russo a cadere in Ucraina è stato Andrei Sukhovetsky, vice comandante della 41ma armata del distretto militare centrale. L’alto ufficiale, un veterano delle forze armate russo, è stato ucciso nella prima settimana di guerra a Gostomel, nella regione di Kiev.
Sono poi stati uccisi Vitaly Gerasimov, vice Comandante della 41° Armata del Distretto Militare Centrale, Andrei Kolesnikov, comandante della 29° Armata del Distretto militare orientale, Oleg Mityaev, comandante della 150a divisione di fucili a motore, Andriy Mordvichev, comandante dell’ottava Armata combinata.
Sono tutti generali esperti, veterani delle tante guerre combattute dalla Russia negli ultimi trent’anni, dalla Cecenia alla Georgia, dalla Siria fino alla Crimea e al Donbass.
Perché così tanti generali russi uccisi in Ucraina
Come detto, la morte in combattimento di un alto ufficiale è un evento non comune nelle guerre che si sono combattute negli ultimi decenni. La Russia ha invece già perso cinque generali nelle prime tre settimane del conflitto in Ucraina.
Sono diversi i motivi che potrebbero spiegare questo dato inusuale, un così alto numero di perdite di importanti comandanti dell’esercito russo. Tra questi secondo gli esperti ci sarebbe l’impreparazione e la scarsa capacità di leadership dei gradi inferiori delle forze armate russe.
“Questo può portare i livelli di comando superiori a essere impiegati più vicini alla linea del fronte“, con tutti i rischi che ne conseguono, come ha spiegato all’Agi l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, già capo di Stato maggiore e ex ministro della Difesa.
Inoltre, dato che l’avanzata russa non sta andando come previsto dal Cremlino, “può essere che ci sia stato bisogno” di schierare i generali in battaglia, “per guidare con maggiore determinazione l’attacco”.
“La maniera un po’ approssimativa con cui paiono aver affrontato questa operazione può aver anche comportato che alti gradi siano affluiti nell’area della battaglia”, ha detto sempre all’Agi il comandante Leonardo Tricarico, confermando che “non è verosimile che muoiano in combattimento ranghi così alti”.
Un’altra spiegazione potrebbe arrivare dalla metodologia di attacco delle forze ucraine. Da un lato Kiev ha effettuato numerosi attacchi e raid contro le retrovie delle forze russe per danneggiarne la logistica. Secondo Di Paola quindi è “ragionevole pensare” che tra i vari mezzi colpiti abbiano distrutto anche posti di comando mobili e gli ufficiali al loro interno.
Dall’altro ci sono le forze speciali ucraine, considerate ben addestrate e competenti. Sul campo starebbe agendo una unità speciale dell’intelligence creata proprio con lo scopo di localizzare e uccidere i comandanti nemici.