Covid, Ilaria Capua: dubbi sul vaccino e un piano contro il virus
La virologa Ilaria Capua ha spiegato quali problemi affronteremo con il vaccino per il Covid e quali strategie adottare per sconfiggere il coronavirus
La virologa Ilaria Capua, docente e ricercatrice dell’Università della Florida, non è convinta che il vaccino per il coronavirus arriverà nell’immediato. I laboratori di tutto il mondo hanno subito rallentamenti e arresti per via dei lockdown nazionali e dell’impossibilità di rispettare le distanze, e per questo sarà necessario adottare nuove tattiche per gestire la pandemia. Lo ha spiegato l’esperta al Corriere della Sera.
Perché il vaccino anti Covid potrebbe non funzionare secondo Ilaria Capua
Ilaria Capua ha evidenziato le difficoltà logistiche che riguardano anche i vaccini noti. “Pensate al vaccino per l’influenza. Lo sappiamo fare e distribuire, eppure non si trova. In questo momento di crisi non si riesce a fare l’upscaling delle dosi di vaccino antinfluenzale per produrne abbastanza”.
“A oggi un vaccino per il Covid innanzitutto non c’è. Secondo, non abbiamo certezza che quelli che sono in via di sviluppo siano efficaci. Terzo, non sappiamo neanche se l’efficacia possa essere raggiunta con una dose o se ce ne vorranno di più, perché alcuni coronavirus sono dei pessimi immunogeni”, ha sottolineato la ricercatrice.
Ilaria Capua: “All’inizio non ci saranno abbastanza vaccini per tutti”
“Oltretutto, vi sono colli di bottiglia legati al fatto che le aziende che producono i vaccini hanno una pipeline, ovvero passaggi obbligati di produzione. Un pasticcere che sforna 100 torte al giorno può arrivare a farne 500, ma non 5 milioni”, ha evidenziato Ilaria Capua, intervistata dal Corriere della Sera. “Se il mondo può produrre per unità di tempo cento milioni di dosi, noi siamo comunque sette miliardi“.
Per questo, secondo la virologa, “è giusto che siano garantite le dosi per i lavoratori degli ospedali e i trasporti essenziali, perché se si fermano si ferma tutto di nuovo, e ovviamente per le persone più fragili. Quando i vaccini saranno pronti e autorizzati, e si conosceranno le caratteristiche di efficacia e di sicurezza, dovranno essere somministrati in maniera organizzata”.
“Io sono certa che così come molti Paesi hanno fatto piani per questo, l’Italia seguirà linee guida europee e internazionali. Ma è necessario che le persone capiscano che al primo giro non ci saranno abbastanza dosi di vaccino per il Covid per tutti”, ha spiegato Ilaria Capua.
Immunità di gregge e vaccino: il Covid diventerà “il nuovo virus del raffreddore”
Nel frattempo sarà possibile sconfiggere il Covid con una precisa strategia. “In primo luogo, arrivando all’immunità di gregge e facendo girare il virus lentamente, perché, se girasse troppo velocemente, invece dell’immunità di gregge avremmo le pecore morte. Bisogna stare lontani e distanziarsi in modo che l’indice di contagio sia basso, mantenere sotto soglia la circolazione virale e immunizzarsi piano piano”.
“Poi il vaccino darà il suo contributo. Queste convergenze fanno sì che si arriverà a un punto in cui l’infezione si sarà endemizzata. Nel momento in cui si crea questo equilibro tra virus circolante e anticorpi, il Covid appena entra in contatto con una persona viene bloccato. Fra qualche anno, diventerà, mi auguro, il nuovo virus del raffreddore“, ha sottolineato l’esperta sulle pagine del Corriere della Sera.
Ilaria Capua spiega perché Donald Trump è “immune” al coronavirus
La virologa ha spiegato perché Donald Trump ha riferito di essere diventato immune al coronavirus. “Lui va in giro adesso perché è protetto, i monoclonali che gli hanno fatto sono un farmaco protettivo oltre che terapeutico. Gli hanno fatto una cura potentissima con i monoclonali, in più l’antivirale, il cortisone, e una terapia di sostegno”.
“Quell’anticorpo monoclonale, il Regeneron, è come un guanto da baseball o come un missile terra aria. Gliene hanno fatti 8 grammi, una grossa dose. Si tratta di una molecola che non si riproduce nell’organismo, che dopo un paio di mesi si degrada, però lui secondo me è protetto da qua a gennaio”, ha spiegato Ilaria Capua in chiusura dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera.