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Il Consiglio di Stato ferma l’abbattimento di due lupi in Trentino Alto Adige, esultano gli animalisti

I giudici hanno sospeso il decreto della Provincia di Trento in attesa dell’udienza in camera di Consiglio del Tar sull’abbattimento dei due lupi dei Monti Lessini

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Il Consiglio di Stato sospende il decreto della Provincia di Trento che aveva disposto l’abbattimento di due lupi sui Monti Lessini. Per sapere se si potrà procedere o meno bisognerà aspettare il 14 settembre, data in cui è stata fissata l’udienza della camera di Consiglio del Tar.

La soddisfazione delle associazioni animaliste

La decisione del Consiglio di Stato è arrivata dopo il mancato accoglimento, da parte del Tar di Trento, della sospensione cautelare. Una richiesta avanzata dalle associazioni animaliste che poi si sono rivolte direttamente al Consiglio di Stato.

”Con un provvedimento nel quale viene ribadito che i lupi sono animali protetti, il Consiglio di Stato ha riformato il decreto del presidente del Tar di Trento che dava il via libera all’uccisione di due lupi presi a caso dal branco accusato delle predazioni presso malga Boldera, nella Lessinia trentina, disponendo la sospensione dell’abbattimento fino al prossimo 14 settembre data nella quale si terrà l’udienza collegiale presso il Tar di Trento”, spiegano le associazioni Lav, Lndc e Wwf.

Il commento degli avvocati

”Siamo molto felici di questo risultato che ha riconosciuto il valore delle nostre argomentazioni sottolineando ancora una volta come fosse un paradosso giuridico la decisione del Tar di Trento che aveva stabilito di rimandare al 14 settembre l’udienza sulla regolarità dell’ordinanza di abbattimento dei lupi ritrovandosi così a decidere nella assurda situazione in cui gli animali sarebbero potuti essere già stati uccisi”, si legge ancora nella nota delle associazioni animaliste.

“Ancora una volta il Consiglio di Stato si è dimostrato attento e ha correttamente valutato al documentazione versata in atti, dalla quale emerge l’inosservanza da parte della Provincia delle Direttive del piano di azione per il lupo”, spiegano le avvocate della Leal, Giada Bernardi e Rosaria Loprete.

“Un risultato del quale siamo soddisfatte e che è ulteriore riprova dell’insensata protervia che anima le decisioni del presidente Fugatti, tutte finalizzate solo all’abbattimento degli animali e non già a risolvere le problematiche con l’applicazione delle normative all’uopo preposte”, proseguono Bernardi e Loprete.

Maurizio Fugatti, presidente della provincia di Trento

Perché è stato deciso l’abbattimento dei due lupi

La vicenda dell’abbattimento dei due lupi dei Monti Lessini è cominciata lo scorso 26 luglio, quando il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, aveva firmato il decreto, unico nel suo genere in Italia.

I due animali, secondo quanto sostenuto dalla Provincia, sarebbero i responsabili dell’uccisione di capi di bestiame nella zona di Malga Boldera, nel comune di Ala. Sedici i bovini uccisi in meno di due mesi (oltre a due asini) avvenuti nel recinto della Società allevatori.

L’Ispra aveva dato parere positivo alla “rimozione tramite abbattimento” dei due esemplari dopo aver rilevato una “concentrazione anomala di lupi rispetto al restante territorio alpino”. Secondo le associazioni animaliste, invece, la rimozione dei due lupi potrebbe avvenire tramite cattura.

Fonte foto: 123RF

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