Il Brasile batte il record storico di morti per Dengue: sale l'allerta, da una ricerca una possibile soluzione
In Brasile è stato registrato il record storico di morti causati dalla Dengue, più di mille nei primi tre mesi del 2024
È allarme in Brasile per la febbre Dengue: nei primi mesi del 2024 è stato già superato il record storico di morti causati dal virus trasmesso dalle zanzare. Mentre sale l’attenzione per la Dengue in Italia e in Europa, dall’Australia arriva una ricerca che potrebbe avere individuato una soluzione per bloccare il contagio.
- In Brasile superato record di morti per Dengue
- Massima sorveglianza in Italia
- Lo studio australiano sulla Dengue
In Brasile superato record di morti per Dengue
Nelle prime tredici settimane del 2024 (dati aggiornati all’8 aprile) in Brasile sono stati registrati 1.116 morti a causa della febbre Dengue.
Un numero record, non ci sono mai state così tante vittime della malattia virale dall’inizio delle serie storiche iniziate nel 2000. Il precedente record storico era di 1.094 morti, registrato nell’intero anno 2023.
Stando ai dati del ministero della Salute brasiliano, nei primi tre mesi dell’anno ci sono stati quasi 3 milioni di contagi confermati, un milione e mezzo in più rispetto all’intero 2023 e un numero quasi sei volte superiore allo stesso periodo dello scorso anno.
Nella maggior parte delle regioni però il picco dei contagi è già stato raggiunto. La mortalità è stabile allo 0,3% e il tasso di incidenza è di 1459,7 casi per ogni 100mila abitanti.
Anche l’Argentina è alle prese con l’epidemia di Dengue: da fine luglio 2023 a metà marzo 2024 sono stati registrati 106 morti e più di 151 mila contagi.
Massima sorveglianza in Italia
La Dengue preoccupa anche l’Italia, come il resto d’Europa. I cambiamenti climatici, la globalizzazione e la diffusione dei viaggi a basso costo hanno aumentato la possibilità che la febbre virale, come anche altre malattie tipicamente tropicali come Zika e Chikungunya, possano diffondersi da noi.
In Italia non è presente la zanzara Aedes aegypti, responsabile della trasmissione del virus, ma è stato accertato che la zanzara tigre, ormai largamente diffusa da noi, ha la capacità di diffondere la malattia.
Nel 2023 in Italia sono stati registrati 280 casi di Dengue importati da viaggiatori e 82 casi di contagi avvenuti direttamente nel Paese.
Anche per questo a fine marzo il ministero della Salute ha inviato alle Regioni una nuova circolare, la terza, che predispone la massima sorveglianza per la Dengue, disponendo maggiori controlli e azioni di bonifica e prevenzione.
Lo studio australiano sulla Dengue
Intanto uno studio condotto da un gruppo di ricercatori australiani e pubblicato sulla rivista scientifica Scimex ha portato a una scoperta che potrebbe aiutare a combattere la diffusione della Dengue.
Lo studio è stato condotto dal 2018 al 2022 in alcune isole del Pacifico (Fiji, Vanuatu e Kiribati) dove la Dengue è endemica. I ricercatori hanno introdotto nelle zanzare Aedes Egypti un batterio, presente in molte altre specie di insetti, in grado di abbassare di molto la capacità di infettare gli esseri umani.
Le zanzare trattate con il batterio sono state rilasciate periodicamente in aree che interessano complessivamente quasi 500 mila persone. Il monitoraggio a lungo termine ha dimostrato che il batterio “è rimasto ad alti livelli nelle zanzare in quasi tutte le aree in cui è stato introdotto”.
Finora le attività di controllo e prevenzione della Dengue si sono basati sulla soppressione della popolazione delle zanzare responsabili della trasmissione del virus, ma con scarsi risultati.
Questo approccio innovativo potrebbe invece portare ad un miglioramento sostanziale del modo in cui combattiamo questo tipo di malattie.