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Gregoretti, il Pd attacca Salvini "disperato". Interviene Meloni

Nicola Oddati, della segreteria nazionale del Pd, ha attaccato duramente il leader della Lega dopo il voto della Giunta sul caso Gregoretti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nicola Oddati, della segreteria nazionale del Pd, ha attaccato duramente il leader della Lega dopo il voto della Giunta sul caso Gregoretti. Come riporta l’Ansa, ha dichiarato in una nota: “Matteo Salvini è sempre più disperato, fuori controllo: chiama a raccolta avvocati, parla di sciopero della fame, arriverà anche a incatenarsi davanti al Parlamento. Non ci crede più nessuno alle sue sceneggiate”.

“È scappato già da un processo – ha aggiunto Oddati – e non ha dato risposte sui presunti fondi russi al suo partito, sugli affari opachi dei suoi uomini”.

Oddati ha rincarato la dose: “È stato il peggiore ministro dell’Interno della Repubblica italiana, indossava le divise di quegli stessi uomini delle forze dell’ordine ai quali solo noi abbiamo pagato gli straordinari di quando era lui al Viminale”.

Poi, in riferimento all’appello lanciato da Salvini, ha concluso: “Ora chiama a raccolta gli avvocati, magari farà anche una colletta mentre spende 50mila euro per sponsorizzare un singolo post su Facebook rivolto ai minorenni. Questo e tanto altro è Matteo Salvini e pensa ancora di prendere in giro gli italiani”.

Caso Gregoretti, le parole di Meloni sul voto

A supporto del segretario del Carroccio è intervenuta a “Quarta Repubblica” la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “La sinistra vuole processare Salvini ma non se ne vuole assumere la responsabilità. Sanno che è una cosa indegna. Rimandano il voto a dopo le elezioni Regionali”.

Meloni si è poi detta “certa” che “il 17 febbraio l’Aula del Senato lo manderà a processo”.

Caso Gregoretti, cosa voterà la Lega in Senato

Sul voto in Senato, Salvini ha confermato che i senatori della Lega voteranno per l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. Poi ha aggiunto: “Sì, sono testone. Sono curioso, faccio di testa mia e non ascolto i legali” che hanno sconsigliato il processo.

Salvini ha sottolineato: “Di sbarchi ne ho bloccati non due (Gregoretti e Diciotti, ndr), ma 22. Non è che ogni volta si può ricominciare da capo: decidano se Salvini è un criminale che va eliminato dalla scena politica o uno che da ministro faceva il suo dovere per cui gli pagano lo stipendio. Questo il motivo per cui ho chiesto di accelerare”.

“Ho scoperto che quelli del Pd – ha concluso Salvini – volevano aspettare le elezioni dell’Emilia-Romagna: troppo comodo. Conto ovviamente di essere assolto, perché ho fatto quello che era nell’interesse nazionale del mio Paese, come alcuni magistrati hanno riconosciuto”.

Redditi: chi sono i politici più ricchi, tra sorprese e conferme Fonte foto: ANSA
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