Green pass lavoratori, tamponi gratis: è scontro tra Grillo e Orlando
Il fondatore del M5S Beppe Grillo interveniene nel dibattito sul green pass dopo le violenze di Roma
Lo Stato italiano paghi i tamponi necessari per il green pass ai lavoratori non vaccinati. Lo propone il fondatore e garante del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo intervenendo dopo gli scontri di piazza di sabato con un post pubblicato sul suo blog dal titolo “Su green pass serve pacificazione“.
Il comico nel suo ragionamento parte dai numeri: “Ad oggi, sono circa 41 milioni gli italiani con vaccinazione completa, che corrisponde all’80% della popolazione over 12. Uno dei migliori dati in Europa, che dovrebbe suggerire quindi che il popolo no vax in Italia è molto contenuto”.
Dei 19 milioni di italiani mancanti “circa 6 hanno meno di 12 anni, e altri 6 circa hanno tra 12 e 19 anni”. C’è poi circa un milione di pensionati over 60. Quindi sarebbero circa 6 milioni le persone in età attiva.
“Non tutti questi – spiega Grillo – sono lavoratori: potrebbero essere disoccupati, inattivi e non occupati, almeno per i 2/3, quindi 2,5-3 milioni. Quindi i lavoratori senza vaccino potrebbero essere 3-3,5 milioni, su 23 milioni di lavoratori, il 13%-15% circa”.
“Se lo stato decidesse – suggerisce Grillo – come auspicabile, di pagare i tamponi per entrare in azienda, per questi lavoratori, servirebbe circa 1 miliardo di euro fino a dicembre 2021“.
Secondo la proposta del garante del M5S si potrebbe “prevedere nel cassetto aziendale un riconoscimento di un bonus sotto forma di sgravio contributivo, in modo che il costo del tampone sia solo anticipato dall’azienda ma pagato a conguaglio da Inps, come succede in genere per la cassa integrazione ordinaria sui versamenti dei contributi aziendali”.
Il ministro Orlando replica a Grillo: “Tampone gratis? Significa dire che chi si è vaccinato ha sbagliato”
La proposta di Grillo ha provocato la reazione del ministro del Lavoro, Andrea Orlando: “Io ho sempre detto una cosa, mi sembra ragionevole pensare a tutte le forme possibili di calmierazione ma far diventare il tampone gratuito significa dire sostanzialmente che chi si è vaccinato ha sbagliato”.
“Io – ha aggiunto il ministro – penso invece che noi dobbiamo dire che chi va a lavorare e chi ancora non è convinto può avere anche un trattamento parzialmente diverso rispetto a chi non deve andare a lavorare”.
E ancora: “Quindi si può anche pensare a ulteriori forme di calmierazione ma l’idea di un tampone completamente gratuito significa in qualche modo smentire l’orientamento che finora è stato seguito, che vede nel Green pass uno strumento di tutela del luogo di lavoro e anche di incentivazione alla vaccinazione. Ci siamo vaccinati tutti perché lo ritenevano utile per noi e per gli altri”.
Orlando si è espresso anche sull’eventualità di portare la validità del tampone da 48 a 72 ore: “Noi siamo di fronte al fatto che o il tampone vale 48 ore o vale 72, ma non può essere oggetto di discussione politica”.
“Se nelle 24 ore successive non è più valido – ha concluso Orlando – allora non certifica più niente, non è che se ci mettiamo d’accordo noi e le altre forze politiche sovvertiamo questo dato. Bisognerebbe lasciare agli ambiti tecnici lo spazio che è proprio”.